20 novembre -
Gentile Direttore,
la tragicomica vicenda dei Commissari ad Acta nominati dall’attuale governo per risanare i conti della sanità in Calabria ha messo definitivamente a nudo il grave stato di disagio in cui versa l’assistenza sanitaria nella Regione e, soprattutto, il totale fallimento di dieci anni di gestione commissariale in questo settore.
Un lungo periodo in cui non solo i conti economici della sanita regionale sono sempre stati fuori controllo, ma anche i livelli essenziali di assistenza (LEA) sono rimasti costantemente al di sotto degli standard nazionali.
Nonostante questo si procederà alla nomina di un ulteriore Commissario che come al solito verrà “ da fuori”, probabilmente con la supponenza di chi è consapevole di dover insegare tutto ai calabresi che, poverini , non sanno fare nulla, e che, verosimilmente, saprà poco o niente della Calabria e degli annosi problemi della sua sanità . Ma tutto questo non conta, l’importante e che i calabresi restino sempre fuori da ogni iniziativa, da ogni progetto, da ogni decisione che riguardi la loro Sanità.
Una volontà che non può non essere che la conseguenza dell’opinione diffusa che in Calabria non ci sia nessuno, medici compresi, in grado di dare un contributo positivo al miglioramento dell’efficienza e della qualità dell’assistenza sanitaria regionale.
Questa situazione non è più accettabile! Soprattutto da chi quotidianamente lavora con impegno e competenza per dare risposte certe ai bisogni di salute dei calabresi, da chi, consapevole che la verità non è solo quello che appare, non condivide i giudizi negativi sull’intera sanità della Calabria che ogni giorno vengono ribaditi dai media.
Infatti le criticità che affliggono la sanità calabrese, che hanno ricevuto nel tempo poca attenzione da parte di una classe politica indifferente e subito un progressivo peggioramento negli ultimi anni, hanno origini multifattoriali e non possono essere attribuite solo ed esclusivamente alle infiltrazioni mafiose ed al malaffare nel settore. Questa diffusa convinzione genera reazioni consequenziali come ad esempio la nomina ai vertici della sanita regionale di rappresentanti delle forze dell’ordine, o la ricerca di soluzioni unicamente giudiziarie che da sole non possono certamente risolvere tutti i problemi della sanità.
C’è quindi la necessita di una analisi approfondita di tutti i fattori che sono alla base dell’attuale situazione, dalle le carenze strutturali degli ospedali al mancato aggiornamento di molti strumenti diagnostici, dalla mancanza di personale medico, infermieristico e amministrativo nelle Aziende sanitarie alla mancata riorganizzazione della medicina del territorio, e di un nuovo progetto organizzativo.
Ed allora, fermo restando che il malaffare dovrà essere perseguito a tutti i livelli perché questo costituisce la conditio sine qua non per qualsiasi processo di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria regionale , un possibile aiuto potrebbe venire dal coinvolgimento di esponenti qualificati che operano nella sanita calabrese.
In questa prospettiva potrebbe essere utile costituire la Consulta Regionale delle Società scientifiche medico-chirurgiche, un organismo consultivo sia per l’eventuale Commissario ad acta che per la Giunta Regionale
La Consulta dovrà essere costituita da rappresentanti delle sezioni regionali di Società scientifiche medico-chirurgiche a diffusione nazionale appartenenti alle diverse aree funzionali: medica, chirurgica, materno-infantile, emergenza-urgenza, igiene e sanità pubblica.
Le Società scientifiche interessate dovranno essere rappresentative del loro pecifico ambito di interesse ed avere riconoscimenti anche da parte di società della stessa area, sia nazionali che internazionali, uno statuto pubblicato, organi democraticamente eletti, risorse economiche trasparenti, bilanci approvati annualmente dall’assemblea ed essere attive da almeno quindici anni in maniera permanente
La Consulta Regionale, grazie alle competenze multidisciplinari presenti al proprio interno, potrebbe garantire importanti contributi specialistici alle soluzioni organizzative che la struttura Commissariale e la Giunta Regionale dovranno adottare per migliorare l’efficienza del Sistema sanitario calabrese.
Un contributo esclusivamente tecnico, lontano da condizionamenti politici o di altra natura, considerato che, al contrario dei vertici delle Aziende Sanitarie che quasi sempre sono espressione della politica, i rappresentati delle società scientifiche sono eletti per meriti e capacità professionali, non già per appartenenza . In conclusione il tempo delle critiche, delle lamentele, delle soluzioni improvvisate è abbondantemente scaduto, ora servono solo fatti concreti!
Domenico Minasi
Presidente Società Italiana di Pediatria(SIP) sez.Calabria
Presidente Associazione Pediatri Ospedalieri Italiani (ASPOI)