1 ottobre -
Gentile direttore,
vorrei intervenire sul tema vaccini antinfluenzali alle farmacie, con una posizione forse non troppo di categoria, visto che sono un medico. Ho visto generalmente affrontare il tema con un atteggiamento superficiale secondo cui il vaccino in farmacia sarebbe una strana velleità, se non un vero e proprio spreco, mentre il canale principe sarebbe la distribuzione pubblica.
Vista la mia esperienza questo non è affatto vero: chi acquista il vaccino antinfluenzale in farmacia è di solito un soggetto che lo farà a breve, appartenente di solito alle stesse categorie a rischio cui è consigliato (non ho mai visto giovani acquistare il vaccino per buttarlo), e le farmacie tendono a acquistare le dosi che secondo l'esperienza degli anni precedenti sono necessarie, mentre per contro finisce a volte proprio nella spazzatura il vaccino distribuito ai medici di famiglia.
Andato io stesso lo scorso anno dal collega per farmi vaccinare a inizio stagione ho visto che aveva ancora in frigo il vaccino non utilizzato della stagione precedente, che tra l'altro nessuno aveva ritirato per lo smaltimento.
Quindi secondo me la decisione di non distribuire in farmacia andrebbe decisamente rivista
Massimo Sonnino
Dirigente Medico
Policlinico Umberto I di Roma