24 settembre -
Gentile Direttore,
qualche giorno fa sono stato contattato da una docente che, a fronte di alcuni sintomi riconducibili ad un'infezione da covid-19, aveva la necessità di fare il tampone, ma non aveva possibilità di raggiungere l’ospedale. Ho voluto personalmente accompagnarla presso l’Ospedale San Paolo di Milano, così come consigliato dal suo medico venerdì scorso e confermato stamattina dalla sua Ats di riferimento.
Purtroppo alla preparazione del personale sanitario, e di chi dirige le strutture, si contrappone la burocrazia e quindi questa possibilità le è stata negata.
Le nuove linee guida anti-covid, per il settore scolastico, emanate lunedì e
diffuse da Regione Lombardia alle ATS e, da queste, a tutti gli istituti di ogni ordine e grado prevedono, infatti, che i tamponi con accesso diretto per la popolazione in età scolare sono possibili solo per chi viene allontanato dalla scuola, oppure, a seguito di prescrizione fatta dal medico o pediatra di famiglia. Le stesse procedure valgono anche per gli insegnanti e per il personale scolastico non docente.
Quindi la possibilità, già prevista in alcune strutture tra cui il San Paolo di Milano, di accesso diretto al tampone, è stata di fatto annullata.
La docente, dunque, pur avendo un certificato di malattia, sarà costretta a rimanere a casa in quarantena fino a quando non le verrà prescritto un tampone dal suo medico.
Quindi, la tempestività del sistema dei tamponi esaltata dall’Assessore regionale Giulio Gallera di fatto presenta delle problematiche. Lo studente o personale docente che non si trovi a scuola e volesse fare il tampone deve armarsi di pazienza, prenotarsi e mettersi in coda con il rischio che tale situazione diventi disincentivante, soprattutto se i sintomi durano pochi giorni.
Il consiglio telefonico di Ats per ovviare il problema? “Signora, lo faccia da privato!”
Il Piano anti Covid per le scuole deve essere basato su rapidità d’azione e maggiore sicurezza. E’ necessario un equilibrio fra l’attività didattica e la sicurezza sanitaria al fine di non ledere il normale svolgimento delle attività didattiche.
Voglio comunque fare un plauso all’Ospedale San Paolo, uno dei dieci punti tampone dove gli studenti possono fare il test rapido, e a tutto il personale sanitario per l'impegno straordinario che continuano a dedicare alla situazione con professionalità e dedizione.
Gregorio Mammì
Consigliere regionale M5S Lombardia