9 luglio -
Gentile Direttore,
in
una precedente lettera il gruppo MediPER poneva in risalto due questioni assai spinose: l’insufficiente finanziamento dei contratti di formazione specialistica (CFS) finanziati dall’Emilia-Romagna ed i requisiti di accesso agli stessi. MediPER, che opera ormai da più di un anno un’incessante indagine e raccolta dati riguardo i CFS regionali, ha raggiunto un importante traguardo nella giornata dello scorso 7 Luglio 2020, incontrando in un tavolo di lavoro l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini ed il Dott. Paolo Vicini.
Durante l’incontro MediPER ha esposto in maniera chiara, precisa ed approfondita i dati raccolti, affrontando tre macroaree tematiche:
- Imbuto Formativo: sono state illustrate le carenze specifiche della Regione ER nei diversi ambiti sanitari, le loro conseguenze a cascata sulla gestione della Salute Pubblica regionale, come queste si siano originate nel corso degli ultimi 10 anni e quali siano le strategie di indirizzo da adottare per restituire una Regione più pronta e preparata ad affrontare le sfide del futuro in termini di investimento sulla formazione specialistica dei giovani medici. Le nostre richieste sono state accolte positivamente con un impegno concreto da parte della Regione a finanziare un numero sempre maggiore di CFS.
- Rete Formativa e rapporti con l’Università: forse il nodo più efficacemente trattato, anche in termini di impatto nei nostri interlocutori. I dati reali da noi raccolti rappresentano la Regione come una delle più virtuose in termini quantitativi (per numero di sedi), ma al contempo non altrettanto virtuosa in termini di utilizzo (effettiva rotazione nelle stesse). Le criticità da noi evidenziate riguardano la presenza di sedi che non vengono incluse nella rete formativa pur avendone piena capacità ed il fatto che gli specializzandi non ruotino nelle diverse sedi già disponibili.
È inutile sbandierare ciecamente l’ampliamento di una rete formativa se questa, già esistente, non viene utilizzata. Per questo motivo è fondamentale che l’Osservatorio Regionale, punto di connessione cruciale tra Regione ed Università esplichi più efficacemente il proprio ruolo. Se davvero vogliamo azzerare l’imbuto formativo è necessario che i calcoli sulla capacità formativa vengano completamente rivisti, nell’ottica di una rete formativa realmente utilizzata, non solo sulla carta. Questo senza dimenticare la necessità di mantenere una formazione di qualità integrata con il tessuto regionale. Anche qui, l’Assessore Donini ed il Dott. Vicini si sono dimostrati estremamente collaborativi nell’integrare il nostro lavoro di analisi con quello dell’Osservatorio Regionale, al fine di superare le criticità.
- Requisiti di accesso/uscita dei CFS regionali: il nodo più spinoso. Il nostro gruppo è stato attaccato diverse volte sulla questione da qualche associazione che si propone come rappresentativa dei giovani medici (in maniera non sempre cristallina, ma è il mondo dei social media). Sebbene sia stato richiesto esplicitamente dalle stesse “che vi siano dei criteri uguali per tutte le Regioni per quello che riguarda l’assegnazione dei contratti di formazione specialistica”, non abbiamo mai notato un impegno concreto verso l’abolizione dei requisiti nelle rispettive Regioni. MediPER ha trattato nelle opportune sedi istituzionali (e non solo sui social) il problema: da sempre ci siamo dichiarati contrari alla presenza dei requisiti regionali, ma al contempo abbiamo riconosciuto come socialmente ingiusto che i medici che vivono e lavorano in Regione, si sono formati e sono iscritti presso gli Ordini dei Medici dell’Emilia-Romagna si ritrovino a concorrere per un numero di contratti di specializzazione inferiore rispetto a qualsiasi altro connazionale (ricordiamo che l’ER è l’unica a non avere requisiti d’ingresso, ovvio che si autoescludono le regioni che non finanziano affatto CFS).
Non solo, gli obblighi in uscita, che prevedono la permanenza del neo-specialista in regione, sono spesso totalmente insussistenti sul profilo legale: il vincitore di CFS firma un documento sostanzialmente autocertificativo che manca di informazioni fondamentali come il futuro inquadramento contrattuale al quale sarà soggetto, le caratteristiche temporali del processo di assunzione, le conseguenze amministrative di un mancato adempimento.
L’Assessore Donini condivide con noi sia l’assurdità di confinare l’accesso nelle modalità operate dalle altre regioni, ma anche la necessità di spronare con la determinazione e solerzia da noi richiesta, le stesse nell’individuare dei requisiti valevoli per tutti ed unificatori. In ultimo, la nostra richiesta di intervenire a livello regionale qualora ciò non si realizzasse.
Siamo quindi estremamente soddisfatti del confronto avuto e ringraziamo ancora l’Assessore Donini ed il Dott. Vicini per l’appoggio, la condivisone e l’estrema attenzione dedicataci.
Dott. Umberto D’Errico
Coordinatore gruppo MediPER - Medici per l'Emilia-Romagna