12 maggio -
Gentile direttore,
la giornata internazionale dell'infermiere di quest'anno ha un significato particolare: mai come oggi la società rende omaggio a una professione nobile, capace di condensare in un'unica divisa aspetti tecnici delicatissimi ed aspetti umani ineguagliabili. Il carico di passione e orgoglio con cui ciascuno di noi rappresenta la professione diventa però disillusione e smarrimento quando constatiamo l'impossibilità di esercitarla al massimo delle nostre funzioni nelle organizzazioni del lavoro attuali.
La crisi di identità, ovvero l’incapacità del nostro corpo professionale di autodefinirsi nel suo ruolo e nella sua funzione, non ci consente di mettere a disposizione della comunità, le nostre potenzialità e così siamo ancora sottoutilizzati, sprecati e depauperati.
Lo studio APRI (Appropriatezza Professionale Infermieristica) realizzato dall'OPI di Belluno ha evidenziato che tutti gli infermieri occupano 1/3 del proprio tempo in attività al di fuori del proprio campo: facciamo molto bene il lavoro altri, facciamo molto male invece l’assistenza infermieristica. Eseguiamo un’assistenza “a chiamata”, non pianificata come da L. 251/00 ovvero sbrigando un mucchio di compiti, senza avere né la gestione, né la visione globale del processo assistenziale come da DM 739/94.
Gli infermieri che dovrebbero occuparsi della presa in carico delle conseguenze della malattia di tipo fisiologico, psicologico e sociale sul vivere quotidiano e sull’autonomia della persona considerata nella sua totalità e soggettività, sono ridotti a tuttofare della sanità, a tappabuchi che si occupano di tutto tranne che dell’assistenza infermieristica di cui necessiterebbe realmente il paziente.
Quel paziente oggi è sempre meno autosufficiente e sempre più pluripatologico, fragile e instabile ed ha bisogno di infermieri qualificati che pianifichino per lui la migliore assistenza per la migliore qualità di vita con la malattia, ma di questo infermiere, nelle organizzazioni del lavoro, ancora non ve n'è traccia.
Auguri a una professione tutta da costruire!
Dott. Raffaele Varvara
Infermiere
Fondatore di “Infermieri In Cambiamento”
Dottorando presso IASSP - Istituto di Alti Studi Strategici e Politici