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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Lettere al Direttore

I papà tornino in sala parto

di Miriam Guana e Antonella Nespoli
11 maggio - Gentile Direttore,
a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in molti presidi ospedalieri del territorio nazionale nel fare  riferimento al distanziamento sociale si continua ad applicare il divieto della presenza del compagno o di altro accompagnatore durante il travaglio, in sala parto e in reparto. Il divieto di accesso ai servizi dell’area nascita a compagni e a persone di riferimento delle gestanti, non sempre peraltro esplicitato in maniera corretta e chiara, sta destabilizzando le partorienti; lo sconforto ed il  senso di abbandono  stanno  comportando alle  donne/coppie momenti di forte sconforto che oltre a determinare  gli evidenti disagi,  condizionano  i diversi processi della nascita quale evento bio-psico- sociale carico di emozioni e di valenze affettive,  influenzandone l’ andamento e ed il buon esito.  
 
Le evidenze scientifiche: papà persona di riferimento della gestante in sala parto
Secondo le società scientifiche di ostetriche SYRIO e SISOGN, i suddetti divieti applicati in modo inappropriato non tengono  conto delle evidenze scientifiche recepite da istituzioni e società scientifiche nazionali ed internazionali:

- la WHO - World Health Organization attraverso il “Q&A on COVID-19, pregnancy, childbirth and breastfeeding” [1] dedicato all’informazione delle partorienti, secondo il quale “Tutte le donne in gravidanza, comprese quelle con infezioni COVID-19 confermata o sospetta, hanno diritto a cure di alta qualità prima, durante e dopo il parto. Ciò include l'assistenza prenatale, neonatale, postnatale, intrapartum e della salute mentale. Un'esperienza di parto sicura e positiva comprende: (...) Avere un compagno di scelta presente durante il parto;

- il RCOG - Royal College of Obstetrician & Gynaecologists, fino all’ultima versione pubblicata del documento “Coronavirus (COVID-19) Infection in Pregnancy

– Information for healthcare professionals” [2], nei quali è costantemente ribadita la fondamentale importanza di non lasciare la donna sola, dal punto di vista del diritto alla presenza di un “birth partner”;

- l’ISS - Istituto Superiore di Sanità,  attraverso gli aggiornamenti nazionali e internazionali in materia “COVID-19 in gravidanza, parto e allattamento” [3], raccomanda espressamente, richiamando numerosi studi,  la presenza del partner o di persona di fiducia scelto dalla donna.  Sostiene la modifica dei normali protocolli dei Presidii per la corretta gestione dell’accompagnatore della partoriente, adottando a tal fine tutte le cautele per evitare il diffondersi del contagio nel reparto e la messa a rischio delle altre donne presenti, e qualora sintomatico o positivo al Covid-19, la possibilità di scegliere altro soggetto di fiducia;

- alcune Società e associazioni scientifiche Nazionali di ostetriche e ginecologi hanno espresso …  “Auspicabile presenza del partner (o in sua assenza persona di fiducia della donna) in travaglio e durante il parto, dopo adeguato triage clinico-anamnestico con rispetto delle distanze ed utilizzo dei DPI “ [4] [5].

Si evince quindi che l’indicazione alla presenza di una persona di fiducia al momento del travaglio-parto e del primo puerperio, non può essere assimilata al concetto di “comune accesso dei visitatori” bensì al concetto di elemento critico per il buon esito bio-psico fisico dell’evento nascita.

In questa ottica, la regolamentazione delle Direzioni Sanitarie dei Punti Nascita  rispetto agli accessi dei visitatori esterni, non dovrebbe includere gli accompagnatori delle gestanti quali fattori impliciti all’assistenza da garantire in reparto ed in sala parto, prevedendo percorsi alternativi per le donne sintomatiche o positive al Covid-19 nonché l’utilizzo rigoroso ed adeguato dei presidi di protezione individuale per utenti e sanitari durante il travaglio ed il parto.

Appare inoltre importante evidenziare che la presenza della persona di riferimento al solo momento della nascita del bambino non  assicura  l’ aiuto ed il  sostegno di cui la donna ha bisogno nelle diverse fasi  del  travaglio    e non può   essere concessa  solo  al momento dell’espulsione.
 
La home visiting ostetrica
Come già espresso da Syrio e Sisogn nelle paper position 1 e 2 5 [6] , la scelta di attivare la dimissione precoce, protetta e concordata può favorire  la riduzione  dell’esposizione a possibile contagio,  in ospedale,  della donna e del neonato e l’implementazione dell’assistenza ostetrica territoriale/domiciliare  (home visiting ostetrica) può assicurare una  presa in carico precoce e continuativa della diade madre-bambino. Si sta dimostrando con evidenza che la consulenza telefonica, sebbene importante e determinante per alcuni processi del percorso nascita, non può rappresentare da sola un adeguato ed efficace strumento di sostegno ai bisogni ed ai momenti di  fragilità  delle neomamme, soprattutto in questo momento di misure di distanziamento/isolamento sociale  per infezione da covid-19 .

A tal proposito, Syrio e Sisogn hanno già chiaramente esplicitato nella paper position 2 6 l’inderogabilità della   attivazione di in numero telefonico dedicato SOS allattamento (24 ore su 24 ore) per consulenza ostetrica, nonché della necessità di allertare al momento della dimissione l’ostetrica territoriale di riferimento per la presa in carico della  puerpera e della triade familiare  e di  programmar  minimo 5 visite ostetriche domiciliari.

Le scriventi Società Scientifiche sono pertanto ad esortare le dirigenze sanitarie, politiche ed amministrative a  tenere  conto di quanto indicato dalle evidenze scientifiche ed invitano  i decisori della pianificazione assistenziale a pensare, soprattutto in questo momento di fragilità della salute pubblica, all‘importanza della nascita ed alla sua valenza salutogenica  e quindi  a  come tutelarla  inderogabilmente in ogni suo aspetto biologico e  sociale ai fini del pieno rispetto del diritto delle donne e dei loro nascituri a cure di qualità prima, durante e dopo il parto e di una  società globalmente  più sana.

Miriam Guana
Presidente Syrio (Società italiana di Scienze Ostetrico-ginecologico-neonatali)

Antonella Nespoli
Presidente Sisogn (Società italiana di Scienze Ostetrico-ginecologico-neonatali)


FONTI BIBLIOGRAFICHE E SITOGRAFICHE
[1] https://www.who.int/news-room/q-a-detail/q-a-on-covid-19-and-pregnancy-and-childbirth
[2] https://www.rcog.org.uk/en/guidelines-research-services/guidelines/coronavirus-pregnancy/
[3] https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-gravidanza-parto-allattamento
[4] https://www.sigo.it/wp-content/uploads/2020/04/documento_SIGO-AOGOI-AGUI-FNOPO-SIN_24.04.2020.pdf
[5] SYRIO, SISOGN. (2020). Position paper 2. Emergenza COVID-19 e l’assistenza nel territorio in gravidanza, nel parto ed il puerperio, 25 marzo 2020 www.syrio.org
(6)       SYRIO-SISOGN N.1  Position  paper, 21 marzo 2020, www.syrio.org
(7)        SYRIO–SISOGN- Emergenza Sars-Cov-2 - Covid-19  come mi posso proteggere? Le ostetriche informano le donne gravidanza ed in puerperio, 7 aprile 2020 , http://www.syrio.org/syrio/wp-content/uploads/2020/04/7.4.2020-info-donne-su-COVID-19.pdf
11 maggio 2020
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