15 gennaio -
Gentile Direttore,
dopo solo un anno di flat tax (tassa al 15%) per i lavoratori a partita iva con reddito sotto i 65000 euro annui il Decreto fiscale di fine dicembre 2019 ha tolto questa agevolazione vincolandola a limiti su beni trumentali, dipendenti e redditi di lavoro o pensione.
Anche il superamento di uno solo di questi limiti ha eliminato il beneficio della flat tax (tassa bassa).
Si sono introdotti obblighi di fattura elettronica ed altri obblighi gestiti dal commercialista che comportano costi elevati. Viene reintrodotta la ritenuta d'acconto e la tassazione ritorna elevata come lo è stata per anni prima della flat tax).
Come professionista dovrò rilasciare fatture elettroniche gestite dal commercialista (con oneri notevoli) ed altre le dovrò gestire personalmente.
Dovrò dotarmi di uno strumento per i pagamenti con bancomat perché solo in questa maniera i miei clienti potranno godere della deduzione del 19%.
E' mai possibile che si passi da una riforma alla sua abolizione nel giro di solo un anno?
E' mai possibile che il governo ed i burocrati che lo consigliano non sappiano trovare una via di mezzo. Propongo come via di mezzo una flat tax graduale che parta dal 15% e preveda vincoli solo per il superamento di più limiti e non per il superamento di un solo limite.
Patrizio Campofiorito
Ex medico ospedaliero ora libero professionista
Roma