toggle menu
QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

Lettere al Direttore

La nostra polizza “Stop Liste d’attesa” e quella visione oscurantista

di Marco Vecchietti
24 ottobre - Gentile Direttore,
con riferimento all’articolo “Populismo Sanitario, beneficio per pochi” a firma di Rosaria Iardino, pubblicato su Quotidiano Sanità nella sezione Lettere al Direttore in data 21 ottobre 2019, RBM Assicurazione Salute, ritiene importante, nell’interesse generale, precisare alcuni concetti essenziali relativi alla nuova polizza assicurativa STOP LISTE DI ATTESA® che riteniamo siano stati fraintesi.
 
Con STOP LISTE DI ATTESA® puntiamo a contribuire alla riduzione concreta della lunghezza delle liste d’attesa, mettendo a disposizione dei cittadini uno strumento innovativo in grado di completare e supportare il SSN. I sistemi sanitari profondamente incentrati sull’universalismo e l’uguaglianza in sanità, come per esempio il National Health Service (NHS) inglese, antesignano del nostro SSN, conoscono da tempo scenari di collaborazione pubblico-privato di questa natura.
 
Da sempre, infatti, nel Regno Unito, una delle aree di operatività principale delle assicurazioni private è proprio quella della copertura delle liste d’attesa del NHS. In Gran Bretagna, infatti, i tempi di accesso alle diverse prestazioni sono dichiarati in anticipo ai cittadini, consentendogli di scegliere coscientemente prima di trovarsi do fromte al bisogno di stipulare individualmente una polizza assicurativa che ha lo scopo di rendere in ogni caso attuali i Livelli Essenziali di Assistenza garantiti dalle policy pubbliche di tutela della Salute.
 
E’ proprio per questo che abbiamo definito STOP LISTE DI ATTESA® come la “vera sanità complemetare al SSN” dal momento che questo piano sanitario non vuole sostituirsi al SSN o consentire al cittadino di scegliere un percorso alternativo a quello messo a disposizione dalla Sanità Pubblica ma solo ed esclusivamente assicurare il rischio che per motivi organizzativi (liste di attesa o dislocazione territoriale delle strutture deputate alla tipologia di prestazioni necessaria) possa essere vanificata l’effettività del Diritto alla Salute garantito al cittadino. 
 
L’attivazione della polizza di RBM Salute STOP LISTE DI ATTESA® avviene infatti solo in presenza di un’acclarata inaccessibilità alle cure per il cittadino a causa o della lunghezza delle liste d’attesa (l’operatività della copertura assicurativa è subordinata alla presenza di una Lista di Attesa presso il SSN del luogo di residenza pari almeno a 60 giorni) o dalle difficoltà logistiche a raggiungere agevolmente la struttura sanitaria assegnata (l’operatività della copertura assicurativa è subordinata all’assegnazione da parte del CUP a una struttura che disti dal luogo di residenza almeno 30 Km. 
 
Ritengo oppurtuno sottolineare, peraltro, prima che si continui a polemizzare – mi permetta, senza cognizione di causa – sull’incoerenza di benefici fiscali per polizze assicurative che si affiancano al SSN che anche in questo caso, trattandosi di un Piano Sanitario di tipo individuale – non c’è alcuno sconto fiscale (sebbene a mio avviso, come argomentato in diverse occasioni, questo sia tutt’altro che equo) a favore dei cittadini che attiveranno RBM Salute STOP LISTE DI ATTESA®.
 
Anzi, dirò di più, che avuto riguardo ai cittadini che sceglieranno di integrare gli strumenti attuativi del proprio Diritto alla Salute attraverso questo Piano Sanitario lo Stato, ed in particolare la fiscalità generale, non solo non avrà costi aggiuntivi ma beneficierà, anzi, di un risparmio. Infatti la quota parte di prestazioni sanitarie rimborsate dalla Compagnia (che nel caso di specie, al netto di una franchigia piuttosto contenuta in cifra fissa, è pari al 100% della spesa sostenuta) non sarà detraibile liberando così ulteriori risorse reivestibili nel SSN stesso.
 
Una vera e propria ottimizzazione delle risorse pubbliche e private destinate da tutti noi alla salute che consente di ridurre le disuguaglianze oggi esistenti nell’accesso al SSN e non ad amplificarle.
 
In sintesi, se si abbandonasse una volta per tutte l’approccio meramente ideologico ed oscurantista che tiene ormai prigioniero da anni il Sistema Sanitario del nostro Paese, non solo si potrebbe continuare a difendere i diritti dei cittadini ma anche a garantirne in concreto l’attuazione mediante la riduzione delle liste di attesa ed un efficentamento territoriale dell’organizzazione del SSN.
 
RBM Assicurazione Salute è ben consapevole dell’importanza sociale delle propria attività e crede profondamente in una relazione di piena collaborazione con le Istituzioni. Il nostro obiettivo non è di sostituirci alla Sanità Pubblica o di promuovere il “consumismo sanitario” ma è quello di operare in armonia con il SSN, assicurando al cittadino il nostro aiuto quando più ne ha bisogno ovvero quando la Sanità Pubblica non può gestire adeguatamente le sue necessità di cura.
 
In questo senso abbiamo accolto con grande favore la bozza del nuovo Patto per la Salute nella sezione in cui si parla finalmente di una Sanità non più integrativa ma complementare al Servizio Sanitario Nazionale. Crediamo non si tratti più solo di un aspetto meramente lessicale, ma di un fondamentale passo avanti nella comprensione del bisogno dei cittadini italiani di vedere nel contempo confermato il ruolo centrale del Servizio Sanitario Nazionale e di avere in affiancamento un valido strumento di gestione per cure che rimangono direttamente a loro carico (cd. “di tasca propria”). Una visione non integrativa ma integrata ovvero complementare. 

Marco Vecchietti
Amministratore Delegato
RBM Assicurazione Salute S.p.A.
24 ottobre 2019
© QS Edizioni - Riproduzione riservata