12 ottobre -
Gentile Direttore,
prendo atto dai “media” delle dichiarazioni delle forze politiche che stanno dichiarando - a gran voce - la necessità di un maggiore finanziamento del SSN per migliorare la risposta ai bisogni di salute della popolazione. C’è da capire se un aumento del finanziamento, senza interventi nei modelli organizzativi e di “ristrutturazione e reingegnerizzazione” dell’intero sistema, porterà davvero ai miglioramenti attesi.
L’analisi dei dati (fonte: annuario statistico 2019 – Ministero della Salute) e la comparazione tra le regioni italiane permettono importanti spunti di riflessione:
- Diminuzione significativa di ASL (-82 da 2004 al 2017), di strutture ospedaliere pubbliche (-43 dal 2013 al 2017), di strutture ospedaliere accreditate (-27), di p.l. pubblici (-8.356) di p.l. privati accreditati (-1.336), di medici (-8.272) e di infermieri (-12.031);
- i servizi territoriali hanno parametrazioni, organizzazioni e dotazioni organiche significativamente diverse;
- il sistema delle cure primarie è inefficiente rispetto alla nuova ed aumentata domanda collegata alle situazioni di cronicità, fragilità e disabilità;
- le discipline che caratterizzano le strutture ospedaliere risultano essere in eccesso rispetto agli standard del DM 70/2015. L’eccedenza (presunta) è stata determinata attraverso l’applicazione dei criteri del DM di cui sopra, con la comparazione tra i dati relativi alla situazione rilevata e lo scostamento rispetto al valore massimo del bacino minimo della singola disciplina. Di contro, la carenza è stata determinata attraverso la comparazione tra i dati relativi alla situazione in essere e lo scostamento rispetto al valore minimo del bacino massimo della singola disciplina.
L’analisi dei dati ha l’unico scopo di stimolare la riflessione, in particolare della politica, sulle esigenze reali e prioritarie di riorganizzazione del SSN, a partire da uno studio attento ed approfondito dell’esistente, con la possibilità di arrivare ad una migliore programmazione attraverso azioni compensatorie e di riequilibrio tra ciò che risulta in eccedenza e ciò che è chiaramente carente. Sono state rilevate le seguenti eccedenze: - Cardiologa (16), UTIC (1), Chir Gen (19), Chir Max Fac (12), Chir Ped (26), Chir Plast (26), Chir Tor (7), Chir Vasc (11), Ematol (13), Gastroenter (11), Geriatria (24), Pneum (22), Mal Inf. (36), Med Chir Acc e Urg (75), Nefrol (97), Neonat (94), Neurochir (13), Oncologia (3), Ortop (4), Ost Gin (30), Pediatria (19), TI (14), TIN (27) TOTALE 600.
Nel lavoro di ricerca si sono riscontrate molte discipline dotate di una quantità di pl spropositata (oltre 200), di difficile comprensione, tenuto conto il dimensionamento medio delle strutture ospedaliere.
Potrebbero essere ipotizzati “refusi” …. anche se più facile pensare a riorganizzazioni aziendali con unificazione di strutture, distribuite anche su più sedi (di ASL e/o di Area Vasta) e l’accorpamento in una sola. Il progetto può trovare condivisione, ma va mantenuto il principio che “uno conta uno”, anche per non vanificare gli standard del DM 70/2015. Anche le Regioni probabilmente sono state “disattente”!!
Un sistema, per essere davvero equo, solidale ed universalistico, prima di nuovi finanziamenti ha bisogno di precisi riferimenti e regole, validi sull’intero territorio:
- i criteri per la determinazione delle strutture necessarie per assicurare l’adeguatezza della risposta ai bisogni di salute della popolazione
- la determinazione dei criteri per il dimensionamento delle strutture
- la determinazione di criteri per la strutturazione di specifiche aree di degenza “per intensità / complessità di cura e assistenza (multidisciplinari), per un utilizzo più corretto e razionale delle risorse
- la determinazione di criteri per la determinazione delle risorse necessarie per il funzionamento di ogni struttura (tipologia e numerosità) utile anche per una migliore determinazione di figure professionali e le relative discipline di riferimento (esigenze di oggi e di domani)
- la determinazione di precisi indirizzi per la codifica e trasmissione dei dati, al fine di garanti l’uniformità di codifiche e trasmissioni;
- la fissazione dei criteri per la determinazione delle SC e dei riconoscimenti di ruoli e responsabilità, nel rispetto dei principi fissati dal CCNL della dirigenza medica e sanitaria, sia per una corretta e razionale distribuzione delle risorse, sia per una valorizzazione delle stesse;
- la fissazione dei criteri per la determinazione degli incarichi di funzione (organizzativi e professionale) relativamente all’area del comparto, sia per una corretta e razionale distribuzione delle risorse, sia per una valorizzazione delle stesse.
A seguire … i fatti devono sostituirsi alle parole, pur con le comprensibili difficoltà.
Marcello Bozzi
Segretario ANDPROSAN – Affiliata COSMED
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