toggle menu
QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Lettere al Direttore

Il maxi ordine paralizzato

di Antonio Alemanno
12 giugno - Gentile Direttore,
tra i provvedimenti in ritardo di cui si aspetta l’emanazione da parte del Ministero della Salute, quello  sull’istituzione delle 19 Commissioni d’Albo dei Maxi-Ordini pone seri interrogativi di tenuta del sistema. Le Commissioni d’Albo sono organi di tipo collegiale a cui è affidato l’autogoverno delle rispettive professioni.
 
Fino a settembre prossimo tale ruolo è svolto dai Rappresentanti delle Associazioni maggiormente rappresentative. Tuttavia, dopo una prima bozza ministeriale a febbraio e che prevedeva ben 90 rappresentanti, non si è saputo più nulla.
 
C’è da dire che cinque commissari d’albo per ognuna delle 19 professioni potrebbero essere insostenibili per la maggior parte degli ordini. Se infatti un indicatore di risultato degli Ordini TSRM- PSTRP è proprio il rapporto tra spese di gestione e progettualità realizzate,  con oltre cento rappresentanti (costituiti da commissioni e consiglio direttivo) gli enti di piccole e medie dimensioni rischierebbero di spendere la maggior parte delle risorse in indennità di funzione e rimborsi spese.
 
Ancora peggio sarebbe poi la situazione complessiva se i fisioterapisti lasciassero il maxi-ordine per uno proprio: a fronte di una commissione d’albo in meno, l’ammontare delle entrate in tasse di iscrizioni diminuirebbe di oltre il 30%.
 
Ma questioni contabili a parte, la maggiore criticità di questo ennesimo ritardo ministeriale consiste nel paralizzare le funzioni progettuali degli Ordini in questione. Ad un anno di distanza dalla Legge n.3/2018, infatti, la maggior parte dei maxi-ordini si è dedicato alle iscrizioni e all’accumulare risorse economiche: i 150 mila tra iscritti e “pre-iscritti” a livello nazionale, portano in media nelle casse di ogni ordine un minimo di 100 mila euro per gli enti più piccoli, fino ad arrivare al milione di euro l’anno per gli enti delle grandi province.
 
Al di là degli obblighi di “Trasparenza”, ovvero questione spesso non a norma in molti ex-collegi, quanti progetti sono stati realizzati per la cittadinanza e i professionisti? Molto pochi. E non certo per colpa dei consigli direttivi (formati solo da tecnici di radiologia), ma quanto piuttosto per la mancanza di rappresentanti delle altre 18 professioni.
 
Concludendo, questo Governo inadempiente in tanti provvedimenti, deve pur decidere. Se il Maxi-ordine è un’organizzazione ingestibile, pazienza per la vanagloria dei rappresentanti nazionali dei tecnici di radiologia: si passi ad altre soluzioni più funzionali.
 
Un solo anno dall’emanazione della Legge Lorenzin non è molto per trarre delle conclusioni, ma purtroppo è il trend a far paura! La politica professionale degli Ordini TSRM-PSTRP è sempre più paralizzata dalla burocrazia e dalle mille questioni mai risolte dai ministeri negli ultimi vent’anni.
 
Ancor peggio sarà gestire eventuali provvedimenti legati agli elenchi speciali. Gli iscritti avvertono tutto questo e ci dicono che gli Ordini sono un’ennesima tassa sul lavoro.
 
Antonio Alemanno
Presidente Ordine TSRM PSTRP Foggia
12 giugno 2019
© QS Edizioni - Riproduzione riservata