23 marzo -
Gentile Direttore,
da alcuni mesi stiamo osservando un sempre più frequente utilizzo dei media, da parte di singoli, per esprimere opinioni del tutto personali - evidentemente anticipate senza il dovuto approfondimento - su questioni comunicative, organizzative, protezionistiche e cliniche riguardanti lo screening mammografico, lasciando intendere che le stesse siano voce dell’intero gruppo professionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (
vedi ad esempio la recente lettera del dottor Spada).
Lungi dal mettere in discussione la libertà di espressione o di manifestazione del pensiero, non possiamo esimerci dall’esprimere grande preoccupazione per il potenziale effetto negativo che tali affermazioni possono avere sulle donne, generando il concreto rischio di compromettere la loro adesione ai programmi di screening o il ricorso spontaneo alla mammografia.
Alla domanda: “
Dove sono i professionisti non-medici?” (
cit.), rispondiamo: “… stanno lavorando insieme ai medici e alle donne, per le donne”. L’Associazione Italiana dei Tecnici di Radiologia in Senologia (AITeRS), attiva dal 2011 nella promozione e valorizzazione dello sviluppo scientifico e professionale del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica che opera in ambito senologico, insieme al Gruppo di studio Breast Imaging della FNO TSRM PSTRP, da alcuni anni collabora con associazioni di rilievo nazionale a sostegno dello screening, dei centri di senologia e della ricerca sul carcinoma mammario, tra cui le associazioni di donne operate, dove criticità e buone pratiche di comportamento vengono discusse a un tavolo tecnico-scientifico dai referenti delle diverse professioni sulla base delle più recenti e robuste prove di efficacia.
Ci viene quindi spontaneo chiedere a nostra volta: “Dove sono i professionisti?”. Le raccomandazioni europee (sempre ammesso che qualcuno non voglia mettere in discussione anche il loro valore) andrebbero osservate: i centri di senologia, che comprendono anche i centri di screening, sono modelli di assistenza caratterizzati da un team coordinato multidisciplinare e multispecialistico costituito da professionisti dedicati alla diagnosi e al trattamento del tumore della mammella, Tecnici Sanitari di Radiologia Medica compresi. Forse sarebbe bene approfondire il significato sotteso dall’aggettivo
dedicato, abbandonando l’accezione in termini di tempo a favore di quella in termini di specializzazione.
Ecco dunque la chiave: nei centri di senologia dovrebbero operare esclusivamente professionisti motivati, specializzati, formati e informati, in grado di fornire una prestazione di qualità sotto gli aspetti tecnici e relazionali, senza preoccuparsi di quelli relativi alla
“particolare cura nella semplice igiene e tricotomia nel giorno dell’esame” (cit.), legittimamente ultimo dei pensieri di una donna che affronta il PDTA senologico.
Il Direttivo Associazione italiana tecnici di radiologia senologica (AITeRS)