7 febbraio -
Gentile direttore,
ritengo utile e necessario intervenire su quanto dichiarato dal
Ministro Giulia Grillo relativamente alla cultura e al Principio giuridico delle Pari opportunità riguardo la scelta di sole 3 donne al posto delle 14 presenti nel precedente Css azzerato dallo stesso Ministro. Grillo spiega: "Non ho guardato al sesso, noi come movimento politico non siamo per le quote rosa. Conta la capacità, che prescinde dall’essere maschio o femmina. Sarebbe potuto succedere il contrario se nella classifica dei top scientist avessimo trovato figure di donne. Per quanto mi riguarda, preferirei essere selezionata su questa base e non per genere. Per la selezione è stato fondamentale il sottosegretario Armando Bartolazzi, ricercatore internazionale".
Ritengo grave ogni parola pronunciata dalla Ministra. “Non ho guardato il sesso”. Cosa significa? Lei deve guardarlo per evitare discriminazioni, mettere in campo eventuali Azioni positive e per rimediare a divari di genere sfavorevoli alle donne che costituiscono un pericolo culturale per tutta la comunità. “Noi come movimento politico non siamo per le quote rosa”.
Con questa frase la Ministra mette in primo piano la provenienza politica e disconosce per il Movimento e per il Governo la sostanzialità della cultura e del Principio giuridico delle Pari opportunità. “Non siamo per le quote rosa”. E' grave che una Ministra usi il termine quote rosa perché termine folkloristico e inadeguato, ormai diventato stereotipo negativo contro le donne, perché evoca concessioni e non azioni positive basate su Principi di giustizia, di equità e di democraticità. “Conta la capacità”.
Anche questa frase è inadeguata perché contiene un pregiudizio di genere che esclude a priori l'esistenza di donne capaci per quel ruolo. In conclusione la Ministra finisce per disconoscere l'art. 3 della Costituzione della Repubblica italiana e l'intero Codice delle pari opportunità oltre a incidere negativamente sugli sforzi che vengono fatti nei territori per combattere i divari e la violenza di genere penalizzanti per le donne.
Riequilibrare il CSS in base al genere sarebbe stato un messaggio importante per la prevenzione di tutta quella violenza che opprime anche le lavoratrici della sanità. Sono molto preoccupata
Lorenza Cervellin
Esperta di Politiche di Pari opportunità e cittadinanza di genere