18 gennaio -
Gentile direttore,
attraverso le pagine del Suo quotidiano desidero ringraziare le forze di governo per il lavoro svolto nei confronti della categoria che rappresento e per aver saputo cogliere la necessità di un impegno urgente, tradottosi nella legge 145/2018. La problematica: negli anni ’90 alcune regioni non hanno recepito le disposizioni del D. Lgs. 502/92 e anche dopo l’entrata in vigore della L. 42/99 hanno continuato ad autorizzare corsi di formazione per massofisioterapisti presso istituti privati, che hanno rilasciato diplomi ai sensi della L. 403/71 identificandone il profilo professionale prima nel D.M. 7/9/76 e successivamente nel D.M. 105/98.
Tutto questo ha dato vita ad un ventennio di incertezze, dove i ricorsi e le sentenze si sono susseguiti nel tentativo di dare un’interpretazione sul valore da attribuire al titolo in questione. I cambiamenti delle norme in materia di professioni sanitarie (esempio la legge 43/2006) e la mancanza di interventi della classe politica dell’epoca hanno creato un vuoto normativo attorno alla figura del massofisioterapista diplomato da corsi attivati successivamente al 31/12/1995.
Le stesse normative in materia fiscale e la difformità interpretativa diventavano giorno dopo giorno sempre più penalizzanti. Ed era altrettanto evidente che la formazione non poteva continuare all’infinito e fuori da ogni logica di mercato. In sintesi la problematica riguardava: la stabilizzazione giuridica, l’uniformità applicativa delle normative fiscali e la chiusura del doppio canale formativo.
La nascita dell’Ordine professionale ha aggravato la situazione, i restrittivi requisiti di accesso previsti dal decreto Lorenzin impedivano l’iscrizione all’Albo, e quindi l’esercizio della professione, ad una parte considerevole di massofisioterapisti. Di fronte al rischio che circa 10.000 operatori perdessero il posto di lavoro la politica ha compreso e accolto l’appello di FNCM. La soluzione: legge 145 del 30 dicembre 2018 che ha permesso: ·a chi è in possesso dei requisiti per il riconoscimento di equivalenza alla laurea in fisioterapia, di completare la procedura prevista dall’ art. 4, comma 2, della L. 42/99 (Riapertura dei termini per l’equivalenza);
-a chi è in possesso di un titolo che non può beneficiare dell’equivalenza di iscriversi in un elenco speciale ad esaurimento gestito dall’ Ordine di riferimento, che di fatto consente a questi operatori di essere identificati in base al titolo di cui sono in possesso e di esercitare in base al profilo professionale di appartenenza;
- il riconoscimento della figura in quanto afferente ad una professione sanitaria, ciò consentirà una applicazione uniforme delle normative fiscali;
-l’abrogazione dell’art. 1 della L. 403/71 (istitutiva della figura del massofisioterapista) con conseguente chiusura della formazione. La soluzione racchiude tutti gli obiettivi che FNCM da anni si era prefissata, ribaditi in più occasioni ai tavoli tecnici con il ministero, con gli esponenti politi e con le organizzazioni sindacali. Vedere i contenuti delle nostre proposte confluire nella legge 145/2018 mi riempie di soddisfazione e conferma che la strada da noi intrapresa era quella giusta.
Un primo obiettivo è stato quindi raggiunto, ora il prossimo passo spetta al Ministro della salute che, entro 60 giorni dall’ entrata in vigore della legge, dovrà emanare i decreti che istituiranno gli elenchi speciali, definiranno i requisiti dei titoli per l’accesso ai suddetti elenchi e le modalità per attestare l’esperienza lavorativa negli ultimi 10 anni.
Questi i fatti, poi ci sono le solite polemiche che seguono a ruota le grandi manovre politiche e che anche in questo caso non sono mancate. Lungi dal voler fomentare inutili e sterili diatribe tuttavia a fronte della legge 145/2018 vorrei chiedere ai promotori della marcia su Roma, ai raccoglitori di firme contro l’invasore abusivo, ai giornalisti che hanno scritto sotto dettatura, a chi si è presentato davanti ad una telecamera per lanciare l’allarme nazionale dell’imminente sbarco degli abusivi sulla nostra amata patria …chi è l’abusivo?
Per l’ennesima volta si è voluto infierire ingiustamente contro una categoria di lavoratori che da decenni aspetta il dovuto riconoscimento. Il rischio è che l’importanza di questa legge e la svolta positiva che ha portato vengano oscurate da disquisizioni prive di logica e di buon senso e che si alimenti una caccia alle streghe che i massofisioterapisti di certo non meritano.
Nelle prossime settimane FNCM continuerà il dialogo con la politica e le istituzioni e vigilerà affinché non vi siano interferenze nella fase attuativa della legge. Oltre ogni polemica porteremo avanti il nostro costante e silenzioso impegno nell’ interesse dei massofisioterapisti. Perché la vittoria più grande per noi è quel “grazie” giunto da tanti colleghi che per merito di questa legge si sentono oggi più sereni e guardano al futuro con ottimismo perché finalmente hanno ritrovato la loro identità professionale.
Donato Cavalluzzo
Presidente FNCM