30 ottobre -
Gentile Direttore,
abbiamo letto con ansia della notizia che nella mia Regione, la Campania, avessimo, per una atavica prevalenza, un numero esorbitante di persone curate per Epatite C. E' stato invece rassicurante sapere che oggi le terapie sono
efficaci e di facile accesso. Abbiamo trovato allora disarmante e violento il fatto che tra le popolazione a rischio, da screenare in modo specifico, perché ad elevato rischio, fossero completamente escluse le persone omosessuali e transessuali nate maschi (MtF) o più in generale MSM (nati uomini che fanno sesso con persone nate uomini).
Per l'esattezza, l'articolo parla dei carcerati, che sono a rischio proprio perché tra loro c'è una condotta omosessuale che aumenta in modo vertiginoso tutte le MTS (Malattie Trasmesse Sessualmente). Eppure nessuno lo spiega in modo esplicito. E' perfino vietato fornire loro il più semplice metodo di prevenzione: il Preservativo!
Le
metanalisi internazionali ed europee sono però
chiarissime nel merito e ci raccontano che a fronte dei rari studi sulle persone LGBT (lesbiche, gay, bisex. trans, intersex), quasi tutti solo sulle persone MSM, esiste una prevalenza dalle 5 alle 20 volte maggiore di Epatite C, aumentata nei casi di abuso di stupefacenti o prostituzione, rispetto alla popolazione generale.
Ci rivolgiamo allora direttamente ai colleghi e colleghe, Lgbt e Gayfriendly, e naturalmente alle associazioni Lgbt, perché aderiscano subito ad una campagna di prevenzione, soprattutto nelle regioni meridionali, che sono a maggiore prevalenza in Italia: "Gay e Trans: Fate il Test HCV, Epatite C".
Occorre scrivere per esteso a nostro avviso Epatite C, per non confondere HCV con HIV, mentre bisogna ricordare che entrambi i virus sono fermati dall'uso perpetuo del Preservativo.
Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY