27 settembre -
Gentile direttore,
sono un "vecchio" fisioterapista che sembra essersi svegliato da un sogno per ritrovarsi in una situazione a dir poco apocalittica! Mi sono sempre tenuto in disparte dai social e dai vari forum del settore, ma gli ultimi tempi così turbolenti e l'avvento del decreto Lorenzin mi hanno spinto ad affacciarmi alla finestra dell'informazione tramite gruppi di fisioterapia ed affini.
Prima di farlo ho studiato bene la "lezione" e la situazione, mi sono fatto un'idea personale aprendomi al confronto con colleghi di varia estrazione ed anno di nascita. E' stato traumatico, veramente, mi sono sentito inadeguato e fuori dagli schemi, semplicemente perché non mi sono attenuto alla linea generale di pensiero che regna sovrana nei suddetti gruppi; Ho riscontrato paura, rabbia, disorientamento da parte di colleghi in preda a non so quali timori! Nel migliore dei casi mi sono sentito solo contraddire, nel peggiore offendere, screditare, mettendo in dubbio perfino i miei titoli di studio, ma perché tutto questo? Semplicemente perché non approvo la loro guerra personale!
Ma andiamo con ordine.
Il problema dell'abusivismo è un male che uccide e penalizza sia noi fisioterapisti sia i nostri pazienti e va di certo risolto! In quest'ottica sono stato felicissimo di veder convalidare il decreto Lorenzin essendone a conoscenza dei contenuti: albo per i fisioterapisti, chiropratica ed osteopatia finalmente regolamentate, un sogno ad occhi aperti! Tutto questo metterà gradualmente ordine nel settore e farà pulizia di corsi, corsini e corsetti che fino ad oggi hanno abilitato osteopati e chiropratici di dubbie capacità, ho subito pensato.
Deve sapere che io collaboro da anni con capaci osteopati (sanitari e non sanitari) con solida formazione certificata R.O.I. alle spalle, i quali, pensi un po’, hanno sempre lamentato le stesse preoccupazioni dei miei colleghi sulla mancanza di una chiara e riconosciuta regolamentazione delle professioni.
L'osteopatia è una professione riconosciuta in tutto il mondo, con connotati ben differenti dalla fisioterapia, io stesso non potrei fare a meno dell'aiuto collaborativo degli osteopati, li stimo e li rispetto e mi dispiace vederli bersaglio dei miei colleghi fisioterapisti e poi per cosa?
In questo mio girovagare nei social ho capito che c'è timore, paura, si teme di essere scavalcati, si teme di perdere pazienti o di avere troppa "concorrenza", non capendo che l'unica vera strada verso l'efficienza sanitaria e la tutela del paziente è il lavoro d'equipe, perché essere dei professionisti con 3-4 formazioni differenti nel curriculum porta solo ad approssimazione professionale e dannosissima tuttologia, servono professionisti specializzati.
Il mio appello, gentile Direttore, ed anche il mio desiderio è che ci si tenda la mano tra fisioterapisti, osteopati, chiropratici e tutto il resto del panorama curativo, verso un'evoluzione sanitaria ed umanistica, perché solo l'unione, la comprensione ed il reciproco rispetto possono far crescere l'efficacia terapeutica in una società moderna.
Simone Rizzola
Fisioterapista