4 agosto -
Gentile Direttore,
mi riferisco alla recente notizia della nomina di un nuovo DG AIFA, e credo opportuno fare alcune considerazioni in merito. Si ha l’impressione di assistere ad una vicenda alquanto paradossale. Da un lato il Governo fa continui richiami al cambiamento e alla trasparenza, con toni che sembrano evocare più un mantra politico che una vera campagna di moralizzazione, dai contorni peraltro indefiniti.
Dall’altro lo stesso Governo invita i privati a collaborare in tutti i settori dell’economia, compreso quello della Ricerca, Sviluppo e Innovazione, per sostenere una crescita altalenante. Basta leggere, al riguardo, il Contratto di Governo sottoscritto da Lega e M5S dove, al punto 30- Università e Ricerca, si parla chiaramente di incentivare il meccanismo delle partnership pubblico-.private, al fine di consentire un maggior apporto di risorse in favore della ricerca.
Il Ministero della Salute, poi, pubblica periodicamente Bandi di Ricerca Finalizzata, dove è previsto lo stanziamento di fondi destinati alla realizzazione di progetti cofinanziati da aziende private, nel rispetto di norme e regole che hanno sempre consentito di attivare un partenariato scevro da qualsiasi condizionamento.
E’ pertanto possibile, anche nel caso AIFA, coniugare trasparenza e competenza, senza ricorrere a particolari alchimie, semplicemente utilizzando gli strumenti giuridici a disposizione.
A questo punto sembrerebbe più logico preoccuparsi non tanto dei candidati, quanto degli invisibili selezionatori che dovranno valutare i papabili alla carica di DG.
Bruno Campione
Ex Dirigente Medico del Ministero della Salute