5 giugno -
Gentile Direttore,
ritorno sulle problematiche della rete territoriale 118 della regione Campania, ma prima devo quale dirigente regionale e nazionale dell’Emergenza Sanitaria Territoriale 118 Umus–Smi, salutare con entusiasmo il nuovo Ministro della Salute
Giulia Grillo, ponendo le aspettative di un rilancio della sanità pubblica, ma soprattutto di una valorizzazione della rete extraospedaliera dell’emergenza territoriale 118, Lea privilegiato per la sua importanza, disponibile a collaborare col Ministro e le istituzioni regionali affinchè il diritto alle cure dell ‘utenza, nel corso degl’interventi d’emergenza-urgenza, sia garantito, erogando nei tempi di legge, il soccorso, la diagnosi, la stabilizzazione e il trasporto nell’ospedale giusto, riportando il cittadino al centro di un sistema per eccellenza tempo- dipendente. Centralità oggi soggiogata, da interessi economici di varia natura, e da visioni opportunistiche di categoria che vogliono condizionare il sistema.
Ritornando alla Campania, riparto dall’articolo del
Mattino di Caserta del 30 maggio, dal titolo “Le ambulanze senza medici a bordo viaggeranno in auto" nel quale il Direttore dell’Asl Correra, per ottemperare giustamente alle norme in materia di sicurezza e tutela del lavoratore, quali riposo, 104, ferie annue, contrabbanda la demedicalizzazione, ossia la riduzione dei servizi e della sua appropriatezza quale proposta innovativa.
Innovativa non certo per cittadini del casertano, mi spiego: la proposta toglie dal servizio due ambulanze medicalizzate, in grado di fornire prontamente due equipaggi capaci di erogare prestazioni avanzate, in cambio di due ambulanze base, equipaggiate con autista ed infermiere, senza possibilità di diagnosi e terapia, (che trasporterà tutti in P.S.) e un auto con autista, medico e farmaci, che da sola non costituisce un soccorso avanzato, perché manca di un’altra figura fondamentale, ossia quella dell’infermiere. Auto che se impegnata già non sarà disponibile. Una soluzione che per far fronte a necessità esclusivamente aziendali, fa ancora ricadere sull’utenza la scure del taglio dei servizi essenziali, penalizzando il cittadino di turno che sua malgrado si ritroverà vittima di questo gioco alla roulette suicida del soccorso.
Anche il ricorso alla fornitura di medici attraverso la Croce convenzionata, non darà, dal mio punto di vista garanzia di prestazioni sicure al cittadino, in termini di titoli abilitanti, requisiti professionali e abilità tecniche. Inoltre si tratta sempre di medici il cui datore di lavoro non è il Ssn, e mi domando quali controlli questi possono esercitare su dotazioni delle ambulanze, farmaci, sul personale infermieristico, fornite dalla stessa Croce?
E ancora a quali costi per il sistema sanitario regionale? Prima con straordinari e poi con l’acquisto delle prestazioni ritengo che tale azienda, (forse ostaggio di un sindacato delle dirigenza miope, il SAUES, che già nel 2015 ,ritenendo che il futuro fosse la demedicalizzazione delle ambulanze, precluse l’accesso ad incarichi tempo determinato di medici d’emergenza 118, provvisti del corso di legge, con contratto specifico in emergenza della medicina generale) escogita soluzioni che non risolvono e ne risolveranno nel futuro le carenze del servizio 118 di Caserta. Anzi alle già discusse figure dei finti volontari infermieri, aggiunge quella dei finti volontari medici.
Ma l‘emergenze per la rete territoriale del 118 della regione campania non finiscono qui. Come preannunciato dall’articolo del Mattino di Napoli in data 2 giugno ”Fuga dal 118 dopo le botte i trasferimenti”i cittadini campani perderanno una decina di medici e le loro professionalità acquisite in tanti anni di servizio, garanzia di prestazioni appropriate, per la scelta di tali medici di avere, seppure in altri servizi, quello della Continuità Assistenziale la certezza e la tranquillità psicologica di un posto a tempo indeterminato, perché stanchi di un lungo precariato che non trova a tutt’ oggi una volontà di soluzione.
Lo stesso Direttore del Sis 118
Mario Balzanelli ha chiaramente esplicitato nel suo intervento, invitato in Commissione trasparenza sulle criticità del nostro sistema regionale campano, che non c’è futuro per il 118 senza i medici urgentisti generalisti, ossia i convenzionati con il SSN della medicina generale, che ricordo non è solo Assistenza Primaria, se come per legge si deve assicurare un soccorso qualificato ai cittadini, attraverso la rete extra ospedaliera dell’emergenza territoriale, i cui tempi ricordo sono di 8 minuti in area urbana e 20 minuti in area extraurbana.
Si susseguono incessantemente le richieste di ripristino della dotazione organica da parte del Direttore della Na1 centro, l’ultima del 04-06-2018, di 20 medici, 25 infermieri, 15 autisti, richiesta dettata non da una sopraggiunta epidemia ma da una cronica mancanza di soluzioni che si protraggono nel tempo, richieste pronte ad essere tirate fuori all’ occorrenza del prossimo tragico accadimento. E’ di ieri mattina alle ore 7,00 circa, località soccavo di un codice rosso per trauma cranico ed emorragia per caduta accidentale, perdita di coscienza transitoria con commozione, paziente trasportato alla Guardia Medica che ha prestato assistenza per gli oltre 30 minuti, quando è sopraggiunta l’ambulanza di Scampia.
Non è questa l’assistenza che voglio per i miei concittadini. Pensate…c’è chi ritiene che vada tolta anche l’assistenza notturna 20-8 della guardia medica, in nome dell’H16.
Gennaro Bassano
Segretario regionale EST 118 Umus -Smi