26 marzo -
Gentile direttore,
le scrivo invitandola a pubblicare queste mie riflessioni su come il sindacato di categoria Nursing up e Nursind hanno inteso affrontare e giustificare molto mediaticamente la non firma sulla preintesa per il rinnovo del contratto sanità 2016-2018. È abbastanza comprensibile come la non sottoscrizione, rappresentando un’occasione ghiotta di campagna RSU, con tanto di ribalta nazionale, potesse far mettere in campo strategie e tattiche tutte tese a dimostrare ai lavoratori che alla preintesa era meglio rinunciare vista l’esiguità delle risorse, (pari al 3,48% fissato dalla legge di stabilità) in cambio di una battaglia che, facendo leva sull’identità infermieristica, facesse assumere l’idea che si era fatto poco, durante la trattativa, per la valorizzazione di tali professionisti.
I dati economici erano chiari da oltre un anno, da quell’accordo del 30 novembre 2016 che noi, come Fp-CGIL rivendichiamo e senza il quale oggi avremmo ancora la legge Brunetta e nessun contratto. Sul tavolo si trattava solo di declinarli, e stupisce - oggi - la veemenza su questo punto da parte di soggetti che all’indomani del 30 novembre 2016 nulla hanno fatto e detto per migliorare i contenuti di quell’intesa.
Decisamente meno comprensibile è tenere il palcoscenico con una strategia sindacale fondata sul far apparire alcune imprecisioni presenti nel testo di quella che è una pre-intesa (vedi tecnici di radiologia, indennità OSS...) come scelte delle parti a danno degli infermieri.
Come ho avuto modo di dire personalmente al dottor Bottega questo comportamento, teso a confondere i lavoratori, oltre a configurarsi come sleale e quindi oggetto di una nostra attenta valutazione legale, non sta dando nemmeno i frutti sperati nelle assemblee del personale che stiamo svolgendo in tutte le aziende sanitarie del Veneto. I lavoratori hanno capito benissimo che oggi il tema sul tavolo è far ripartire il Contratto Nazionale anche con step difficili da affrontare come la Commissione sulla riclassificazione.
Al dottor Bottega ho avuto anche il piacere di ricordare che il 3 ottobre 2017 prorio Nursing up e lui stesso, in qualità di componente Nursind della RSU dell’ULSS 8 Berica, hanno sottoscritto l’accordo per il trasferimento di ben 267.221,60 euro dai loro fondi aziendali ad Azienda Zero.
L’accordo prevede che indipendentemente dai lavoratori effettivamente trasferiti (che ad oggi risultano una quindicina) ad Azienda Zero e quindi indipendentemente dal peso del loro accessorio individuale sui fondi aziendali, l’ULSS procederà allo spostamento dello 0,96% del valore dei fondi alla neonata Azienda Zero. Tale percentuale corrisponde, conti alla mano, a circa il doppio di quanto si sarebbe dovuto “mobilitare” per garantire l’accessorio al personale trasferito. Difficile trovare un sostegno logico a questa firma che, proprio dal Veneto, innova in negativo la gestione dei fondi aziendali.
Inutile sottolineare che la FP CGIL del Veneto e di tutte le province, unitamente ai delegati RSU della FP CGIL, non hanno sottoscritto nessuno degli accordi fotocopia presentati nelle aziende nei mesi di settembre ed ottobre 2017.
Non solo, a fronte dei 5 milioni di euro, tra comparto, dirigenza sanitaria, dirigenza PTA e dirigenza medica, che saranno assegnati ad Azienda Zero per finanziare l’accessorio di più o meno 300 lavoratori, la FP CGIL ha impugnato avanti al TAR la Delibera 1251/2017 con la quale la Regione Veneto dà il via libera all’operazione e ha presentato tre ricorsi ex art. 28 Legge 300/70 per comportamento antisindacale in tre aziende sanitarie del Veneto.
Ho ricordato questa sua firma al dottor Bottega, passata nell’assoluto silenzio tra i lavoratori, ma non ho ricevuto alcuna risposta né tantomeno giustificazioni.
La conclusione semplice è che mentre la FP CGIL ha sottoscritto la preintesa per il rinnovo del contratto sanità che porterà nelle busta paga dei lavoratori 85 euro medi, Nursind e Nursing up firmano in Veneto accordi per togliere risorse stabili a tutti i lavoratori.
Non mi resta che rimanere in attesa di una cortese e convincente risposta.
Sonia Todesco
Responsabile sanità della FP CGIL Veneto