4 ottobre -
Gentile Direttore,
il
servizio che ho avuto la sfortuna di vedere nei giorni scorsi nella trasmissione
Le Iene mi ha riportato alla realtà della condizione in cui i nostri colleghi sono costretti a lavorare e alla identificazione che ha distrutto il buon nome del nostro lavoro negli ultimi 20 anni a favore delle emergenti professioni, “nuove professioni”, scontatamente necessarie data l’inutilità della Fisioterapia. Inutilità e inefficacia voluta in modo criminale e fraudolento dai vertici dei servizi sanitari!
Lode al coraggio dei colleghi che hanno fatto emergere questa tragedia e questa truffa alla salute dei cittadini che, nella legittima richiesta di salute, garantita dalla nostra Costituzione, si vedono truffati e raggirati proprio da quella istituzione che dovrebbe tutelare la salute pubblica e vigilare sugli esercenti arte sanitaria.
Sull’onda dello scandalo ci saranno le corse al rinnovo e adeguamento di locali e attrezzature, ma il danno è fatto, perpetrato per decenni e ormai irreparabile in considerazione dei prossimi 10 anni.
Ci indigniamo di fronte alla necessità di poter denunciare questi fatti nascondendosi nell’anonimato perché dimostra e palesa un sistema repressivo e di rivalsa mafiosa nei confronti di chi vorrebbe solo il rispetto delle leggi e delle tutele che “dovrebbero” garantire in un Paese democratico.
Ci indigniamo di fronte alla realtà che giustifica l’ingiustificabile, denunce e segnalazioni rimaste nell’oblio mafioso, corrotto e criminale di una burocrazia articolata e funzionale a se stessa, emesse in questi 20 anni e rivolta all’emersione del “caporalato” delle “false partite iva” nei centri di riabilitazione convenzionati.
Professionisti più facilmente ricattabili perché costantemente precari, sottopagati (se vuoi lavorare è così altrimenti dietro di te c’è la fila ...), vessati, costretti alla connivenza sulla truffa della “sommatoria” delle prestazioni a spese delle Regioni ...
Soccombiamo a tutto tondo con il Ddl Lorenzin che vorrebbe l’Ostoepatia come professione sanitaria autonoma parcellizzando di fatto quell’unica parte della Fisioterapia che rimane ancora “valida”, la Terapia Manuale, dove i macchinari, che funzionino o meno, non trovano spazio nei confronti delle mani e delle abilità formative ed intellettuali del professionista.
Una volontà che in qualche modo suona “complice” di un non controllo, di aver volutamente affossato la Fisioterapia e la Riabilitazione a favore di questa nuova professione che, in qualche modo, dovrebbe ripulire lo sporco che loro stessi hanno causato sacrificando coloro che fino ad oggi, a fatica e contro corrente, hanno portato in alto il nome della professione e della Riabilitazione e giustiziando definitivamente tutti coloro che fino ad oggi sono stati costretti a stare zitti, forzatamente conniventi, dal più grande “caporale” che agisce indisturbato nel nostro Paese e che si attua per tramite delle Cooperative, dei Centri Privati e Convenzionati, e nei Servizi Sanitari Pubblici: il nostro bel Governo! Altro che consenso informato e la medicina di eccellenza!
Dott Giovanni Cavinato
Presidente Rir-Registro nazionale delle Professioni sanitarie della riabilitazione