2 agosto -
Gentile direttore,
l'assessore al welfare della regione Lombardia
Giulio Gallera non si ferma nemmeno davanti alle alte temperature e sostiene che oggi è una bella giornata per la sanità lombarda perché il 45 % dei medici di medicina generale lombardi (2.393 su 5364) ha deciso di promuovere la riforma sulla gestione della cronicità voluta dalla regione.
È certamente un colpo di sole non un pesce di aprile, ma alcuni dati vanno puntualizzati all'assessore.
I medici di assistenza primaria (Map) in tutta la Lombardia sono 6.450 e non 5.364 come riferito dall'assessore e i pediatri di famiglia (PdF) sono 1200: arriveremo quindi ad un totale di 7650 medici che sarebbero dovuti essere interessati alla riforma lombarda, ergo le percentuali tanto care all'assessore vanno riviste in basso: non più 45% ma circa 35%.
Tra l'altro l'assessore non dice quanti sono i medici che hanno aderito a forme di cooperativismo e quanti alla co-gestione e per quale recondito motivo viene posticipata al 30 settembre la eventuale e ulteriore adesione dei medici di assistenza primaria? I numeri caro assessore spesso inducono in tentazione e svelano recondite valutazioni di obiettività.
In conclusione, continuiamo ad essere certi che bastava investire su forme associative già esistenti, potenziandole nel numero e nei fattori produttivi, per dare più servizi ai cittadini e più prossimità delle cure, ma si è scelta una altra strada, con scarso consenso. Ma questo è solo il primo passaggio: ora aspettiamo fiduciosi l'esito dei ricorsi al Tar che verranno discussi il 12 settembre 2017.
Enzo Scafuro
Segretario regionale Lombardia
Sindacato dei Medici Italiani