1 marzo -
Gentile Direttore,
anche nell’ultima riunione del gruppo tecnico di progetto "La prevenzione sanitaria nella popolazione carceraria: bisogni di salute e qualità dell'assistenza” (partner Ministero Salute, Regione Emila Romagna, Regione Calabria, Regione Lombardia, Asl Viterbo, ARS Toscana, OIM) si è consumata l’ennesima critica ad un progetto di Federsanità-ANCI in merito all’uniformità ed all’interoperabilità delle informazioni di salute in ambito penitenziario.
E allora mi vedo costretto a rompere questa regola del silenzio (da sempre mia) per ricordare che questo progetto non nasce per la bizzarria di qualcuno ma ha dietro un Comitato scientifico e progettuale di prim’ordine.
Ricordo che è dal 2009 che la competenza sulla sanità penitenziaria è passata, giustamente, al SSN e quindi alle Regioni e che, ad oggi, di uniformità non ce n’è traccia.
Ricordo anche che anni fa il Ministero della Salute ha assegnato denari per un progetto CCM ad alcune Regioni per realizzare una cartella sanitaria penitenziaria di cui non vi è memoria perché i particolarismi regionali non hanno consentito un accordo.
Proseguo ricordando che, ad esempio, il progetto
Sole della Regione Emilia Romagna (da me premiato quando ero Direttore del Forum per la Pubblica Amministrazione) è in “riuso” fin dal 2001 ma non è stato mai riutilizzato perché il trasferimento dell’intera piattaforma a livello regionale o nazionale avrebbe costi proibitivi in virtù della sua specificità.
Ricordo infine che, fin dalla sua istituzione, il SSN prevede norme che danno agli Enti Locali la possibilità di incidere sulla programmazione dei servizi sanitari, e, in questo caso, stiamo esercitando questa facoltà con la convinzione di fare qualcosa di positivo per i cittadini privati della libertà personale a causa di provvedimenti giudiziari ma anche per gli operatori del settore che vivono spesso situazioni complesse all’interno degli Istituti di Pena.
La sussidiarietà non deve essere una parola vuota di significato e per questo chiedo un po’ di riguardoso silenzio, almeno fino a quando non saranno visibili e quindi verificabili i risultati, in merito ad un progetto che si sta sviluppando con una dotazione finanziaria inferiore a quanto previsto dal sopra menzionato progetto CCM; che in pochi mesi deve essere realizzato e che, su base volontaria, potrà offrire alle Aziende sanitarie pubbliche, che rappresentiamo, uno strumento semplice e di facile utilizzo che possa uniformare comportamenti ed attività a favore delle persone private della libertà personale ma anche degli operatori.
Cosa prevede il progetto
Una cartella clinica in tecnologia Web Based (Cloud) a cui afferiranno le prestazioni diagnostiche (anche attraverso strumenti di telemedicina) che seguirà il detenuto in modo virtuale nei suoi spostamenti tra i vari Istituti di Pena, evitando il trasferimento di corposi faldoni cartacei e, a fine pena o quando necessario, la possibilità di trasferire le informazioni nel FSE di residenza del detenuto. La base dati sarà visibile esclusivamente agli operatori del SSN nel pieno rispetto delle norme sulla Privacy che si stanno esaminando con estrema attenzione con i referenti del Garante per la Privacy.
Enzo Chilelli
Direttore generale Federsanità ANCI