17 ottobre -
Gentile direttore,
la collaborazione tra la Commissione medico legale e la Commissione salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri di Torino ha condotto alla organizzazione di un partecipato seminario che portava un titolo complesso ed articolato: “Modello epigenetico di interpretazione del rapporto genoma ambiente e approccio PsicoNeuroEndocrinoImmunologico (PNEI) sulla salute: i risvolti medico legali”. (
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L’approccio PNEI alla salute, inteso come approccio olistico all’essere umano non più separato in Corpo e Mente, e le crescenti scoperte dell’Epigenetica, intesa come diversa modulazione fenotipica del genoma a fronte di diversi stimoli ambientali di varia natura, hanno acquisito negli ultimi anni sempre maggiori evidenze scientifiche e sono diventate la premessa ed il substrato sia clinico sia preventivo sia comportamentale di una rapida metamorfosi culturale e scientifica nell’ambito delle scienze della vita.
Sulla base di questa premessa l’Ordine dei medici di Torino ha ritenuto che fosse di interesse collettivo favorire un’analisi dei risvolti medico legali di tali novità.
Tra i medici legali, ma non solo, è diffusa la sensazione che la criteriologia del rapporto causale per tradizione nelle aule di tribunale sia diventato uno strumento storico nato nel secolo scorso, mantenuto per finalità prevalentemente didattiche e che non assorbe la rapida evoluzione del sapere scientifico.
Esistono ormai altre evidenze scientifiche ed interpretative della patogenesi e della nosologia, in quanto l’attenzione dello studioso verte sempre più non già sulla malattia e sulla sua organizzazione nosologica riduzionista per apparati e sistemi, ma:
• sul malato inteso come unicum inscindibile di Mente e Corpo;
• sulle alterazioni della sua omeostasi intesa come delicato equilibrio PNEI/epigenetico.
Da sottolineare che tale presunta novità concettuale non deve intendersi come una creazione moderna, giacché fin dal XIX e dal XX secolo nella discussione giuridica e medico forense del danno si parla di riduzione della “integrità psico-fisica”, senza separazioni qualitative e quantitative.
Stiamo quindi parlando di una sorta di “Ritorno al futuro” che deve però essere inquadrato tenendo conto del radicale, e per molti versi ineludibile, cambiamento economico, sociale, culturale e politico che stiamo vivendo a livello globale. In questa ottica, come è ormai evidente anche ai non addetti ai lavori, il modello scientifico – culturale (riduzionista, organicista, meccanicista), diventa assolutamente inadeguato.
Tale modello non tiene conto che l’essere umano, uguale a se stesso da alcune decine di migliaia di anni sul versante neuroendocrinologico, trova il proprio senso, la propria dimensione, la propria motivazione, la propria essenza ed il proprio ruolo, cioè, in sintesi, il proprio equilibrio psico fisico che, in ultima analisi, chiamiamo salute, nella comunità empatica di appartenenza e non nella riduzione atomistica ad individuo scollegato da essa.
Occorre quindi sottolineare con decisione che i termini “Salute” e “Sanità” non sono sinonimi.
Per questi motivi si è ritenuto opportuno proporre un momento di ragionamento documentato tra specialisti che contribuisse a fare il punto sulle dissonanze ormai evidenti tra il vigente corpus di canoni medico legali e assicurativi e la rapida evoluzione del sapere scientifico a disposizione degli operatori sanitari.
Tale evoluzione richiede fin da subito cambiamenti concettuali e adeguamenti normativi, in particolare in ambito assicurativo privato, nel settore previdenziale ed assistenziale della tutela al diritto alla salute.
Dott. Guido Giustetto
Presidente OMCeO – Torino
Dott. Riccardo Falcetta
Coordinatore Commissione salute e sicurezza ambienti di lavoro e vita
OMCeO di Torino