17 marzo -
Gentile direttore,
l
’intervento della capo redattrice sindacalista del Nursind
Chiara D’Angelo pubblicato ancora oggi sul suo giornale, per essere autorevole ed uscire dal confine del virtuale dovrebbe essere completato con l’esplicazione puntuale:
1) di quante cause Nursind abbia supportato
2) dove Nursind abbia supportato tali cause
3) in quale modo Nursind le abbia supportate
4) se Nursind le abbia patrocinate
5) quali risultati, se del caso, siano stati ottenuti
Nella realtà dove sono inserito professionalmente e dove le vittorie in materia e presso il Tribunale di Cagliari in primo o secondo grado sono ormai una decina (una è arrivata temerariamente in Cassazione), senza possibilità di essere smentito è da dire che gli infermieri hanno agito dal 2007 in avanti senza supporto di Nursind ne di altre sigle sindacali o avvocature di fantomatici diritti.
Quando è il momento di fare, rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani su questione rilevanti piuttosto che con chiacchiere o sterili e/o riciclati comunicati copia ed incolla, gli infermieri si guardano intorno e sindacalmente non trovano al loro fianco nessuno di questi rappresentanti.
Se alle pubbliche denunce a mezzo stampa, dello stesso Nursind, sulle condizioni di lavoro degli infermieri non segue un altro tangibile livello d’azione, dov’è l’errore? Nel demansionamento compiutamente ed autorevolmente condiviso su QS in data 17 Febbraio e 16 Marzo uu.ss., o nell’incapacità di andare oltre i proclami e la politica sindacale degli annunci?
Ancora oggi, la “sindacalista” D’Angelo entra nel merito di un aspetto qualificante l’infermieristica quale il precetto di cui all’art. 49 del Codice Deontologico e competenza del massimo organo di rappresentanza professionale, la Federazione Nazionale Ipasvi, ma evitando per l’ennesima volta di dare risposte concrete, serie ed autorevoli sull’ambito di riferimento, quello contrattuale, più confacente al ruolo con il quale disquisisce, con carenza e arrampicate sugli specchi, in materia di demansionamento e dequalificazione.
Illustrino i colleghi del sindacato infermieristico quali siano le strategie, le richieste, le ambizioni, le cose da fare per migliorare l’intero capitolo relativo agli Obblighi del dipendente nel Ccnl Comparto Sanità ed in particolare sull’articolo 11 ex 28.
Lascino il Codice Deontologico alle prerogative e al custode della sua estensione e della conseguente interpretazione autentica.
Parimenti, l’esercizio di analisi sull’incapacità di trattare su questioni più conformi ad una associazione sindacale potrà essere accantonato.
In difetto, sarà doveroso (ma non affatto difficile) confutare ogni singola loro teoria e presa di posizione se contraddittoria e distante dai fatti che si decanta possano trovare in tale associazione risposte e soluzioni.
A giustificare i loro anatemi contro il sistema, sarebbe da dire che forse soffrono della sindrome da minigonna: “ti molesto perché sei mezzo svestita”, ergo “ti demansiono perché lo consente il 49”. Una follia la prima evidenza; incommentabile, ma commentata, la seconda.
Graziano Lebiu
Presidente Ipasvi Carbonia Iglesias