4 dicembre -
Gentile Direttore,
chiedo ospitalità sul vostro giornale per replicare, attraverso una lettera aperta, ad alcune dichiarazioni dell’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia
riprese da QuotidianoSanità.it.
Ill.mo Assessore Salute
Dott.ssa Maria Sandra Telesca,
non senza sconcerto vediamo riportata fra virgolette, sulla rivista QuotidianoSanità.it, una Sua affermazione espressa nell’intervento di chiusura della giornata di studio sulle nuove forme organizzative delle cure primarie, svoltasi mercoledì 2 dicembre scorso a cura dell’Azienda Sanitarie n.3 in Villa Manin a Passariano, con cui esprime l’auspicio che i distretti divengano dei "veri organizzatori della presa in carico della salute dei cittadini e non semplici uffici amministrativi".
Questa affermazione, così come riferita, ha inevitabilmente urtato l’amor proprio, il sentimento di appartenenza, il senso profondo di missione professionale ed umana degli operatori di distretto che da diversi anni, nei territori di questa regione, si adoperano per “prendere in carico” cittadini con gravi problemi di salute, di disabilità e con compromissione della propria autosufficienza, i quali trascorrono la gran parte della loro vita a domicilio o in residenze protette, grazie all’impegno delle famiglie che trovano supporto da parte di questi professionisti (infermieri, fisioterapisti, psicologi, OSS, medici).
Spiace sentire che i distretti siano, proprio da Lei, indicati come “semplici” uffici amministrativi, senza nulla togliere alla funzione amministrativa del distretto che da sempre rappresenta una delle principali porte d’accesso al SSR ed è svolta da dipendenti preparati ed assorbiti dal difficile ruolo di interlocuzione diretta con tutti i cittadini. Distretti che nel giro di meno di vent’anni sono stati le strutture del Sistema sanitario soggette ai maggiori cambiamenti ed evoluzione, giungendo a risultati tutt’altro che “semplici” e tutt’altro che limitati alle sole prestazioni amministrative (Le consiglierei di consultare gli archivi dei diversi uffici URP regionali e di verificare il numero di elogi che giungono ai Servizi Domiciliari e a quelli residenziali sanitari - RSA e Hospice). Distretti che oramai da molto tempo, forse anche Lei non se ne è accorta, “prendono in carico la salute dei cittadini”, troppo spesso senza l’aiuto dovuto da parte di una quota dei medici di medicina generale e con risorse umane e materiali sempre lesinate e sempre in secondo piano di priorità rispetto agli ospedali.
Spiace dover prendere atto che dalla Sua affermazione sembra trasparire una conoscenza molto superficiale dell’attività degli operatori dei distretti, pur considerando che diversi parametri di efficienza ed efficacia danno evidenza di un livello di offerta territoriale distrettuale ben più consistente di molte altre realtà regionali italiane.
E’ certo che una visione così svalutante non costituisce un buon presupposto per rilanciare un SSR ponendo in primo piano, come la legge di riordino afferma, il “potenziamento” dei servizi e delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali. Un rilancio basato su un netto cambiamento di rotta, nel quale gli operatori dei distretti, ed in particolare l’Associazione CARD che ho l’onore di presiedere, hanno creduto e che hanno appoggiato con entusiasmo fin dalle fasi di predisposizione dei contenuti della riforma.
La nostra speranza è che si sia trattato di un puro “infortunio” comunicativo, che speriamo vorrà smentire al più presto, per ridare riconoscimento al valore delle persone che con elevata capacità tecnica ed impegno si confrontano ogni giorno con le sempre più complesse problematiche di salute dei cittadini nei loro contesti di vita, basandosi principalmente sul proprio senso del dovere e sul sentimento di solidarietà che li anima, ma scontando una scarsa visibilità di fronte all’opinione pubblica, purtroppo tutt’altro che sostenuta da generiche affermazioni come quella che Quotidianosanita.it Le attribuisce.
Cordiali saluti
Dr Luciano Pletti
Presidente CARD FVG