7 ottobre -
Gentile direttore,
Il tema del miglioramento dell'assistenza sanitaria è in questo momento fra le priorità della politica e le recenti dichiarazioni del Ministro della Salute Lorenzin e del Presidente Renzi dirette a tranquillizzare l'opinione pubblica annunziando che non ci sarebbe in vista una contrazione delle risorse destinate alla tutela della salute che anzi dovrebbero essere incrementate, dimostrano la centralità della questione.
La mobilitazione annunciata dai medici e dagli odontoiatri italiani sui temi della difesa del ruolo del medico anche di fronte a scelte di presunta razionalizzazione delle spese (leggi tagli) che vorrebbero avvilire la loro competenza prescrittiva e l'appropriatezza delle loro scelte costituisce l'altra faccia della medaglia.
In realtà non bisogna perdere di vista l'obiettivo che si vuole raggiungere che è quello della tutela della salute dei cittadini anche in momenti di particolare difficoltà come quello che stiamo vivendo ancora nel mezzo di una difficile crisi economica.
Se, come alcuni sostengono, la scelta politica è quella di rilanciare, magari anche a danno del SSN, la spinta verso forme di assistenza sanitaria legate a fondi privati e/o assicurativi spingendo alla privatizzazione delle cure alle persone e supportando la commercializzazione dell'atto medico, ci dichiariamo assolutamente non d'accordo.
Per quanto concerne lo specifico dell'odontoiatria, occorre sottolineare che la copertura pubblica delle prestazioni odontoiatriche è sempre stata una chimera realizzata in modo assolutamente parziale, senza un vero inserimento di queste prestazioni nei LEA. Ecco perché gli odontoiatri italiani sono già preparati ad affrontare la responsabilità di garantire prima di tutto in termini di prevenzione, la salute pubblica, assicurando, come sempre, attraverso la loro rete di studi professionali, l'elevata qualità delle prestazioni odontoiatriche.
Il problema, ovviamente, è legato alla difficile comprimibilità delle spese in campo odontoiatrico che costituisce il vero motivo per cui mai il SSN è riuscito a farsene carico.
Da tempo gli odontoiatri stanno maturando una nuova visione del loro ruolo sociale ed è stato a questo riguardo già presentato alla Presidenza della Repubblica un progetto di assistenza odontoiatrica sociale che potrebbe coinvolgere una intera categoria per offrire in primo luogo prevenzione e quindi prestazioni di qualità in favore anche delle categorie sociali in difficoltà. Ecco perché ritengo che gli odontoiatri potranno essere anche un elemento di impulso per promuovere un nuovo tipo di assistenza sanitaria salvaguardando sempre il SSN attuale.
Aspetti che si legano, quindi non solo al ruolo medico, che non può essere subordinato ad interessi meramente commerciali ma ai processi di elaborazione e di organizzazione di una sanità che ad oggi è in grado di garantire l'osservanza dei principi di equità, solidarietà e di universalità.
È quindi necessario rivendicare il proprio ruolo insieme ai medici ma non chiudersi una difesa aprioristica dell'esistente dimostrando di sapere affrontare le scelte che il futuro ci vorrà proporre.
Giuseppe Renzo
Presidente Cao