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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lettere al Direttore

Scudi di plastica contro la malattia mentale

di Manlio Converti
29 settembre - Gentile Direttore,
la Salute Mentale sta regredendo alla preistoria. I tagli alla Salute Mentale stanno causando morti e feriti, letteralmente, vittime solo raramente citate dai giornali, ma soprattutto sperperi in strutture private o pubbliche utili nuovamente solo ad escludere dalla società e distruggere ogni capacità residua degli individui, i nuovi manicomi, ma all’orizzonte si profila un rischio peggiore per tutta la società.

A Napoli è accaduto che era stato approvato, caso unico in Italia, l’Osservatorio per la Salute Mentale, gestito contemporaneamente da operatori sanitari, sofferenti psichici e loro familiari, ed attraverso loro si è venuti a sapere di un progetto di formazione specifico per la polizia municipale delegata ad eseguire per legge i TSO, che prevedeva l’uso di Scudi di Plastica a “difesa” degli operatori e dello stesso paziente. Non sappiamo quali altre assurdità violente stiano pensando nel resto d’Italia.

Grazie ad un articolo irridente e sarcastico il prof. De Notaris ha stigmatizzato a nome dell’Osservatorio la gravità della situazione, spiegando che la catastrofe, tra suicidi, morti e feriti, tra gli operatori, i pazienti e i loro familiari, è dovuta ai feroci tagli alla Sanità che hanno obbligato alla chiusura dei Centri di Salute Mentale, con tutti i servizi annessi, mentre l’assistenza sociale non si è mai occupata di loro, neanche quando esistevano i fondi.
A questo punto nel gran baccano che si fa per gli ulteriori tagli alla sanità, la nostra potrà sembrare solo una lamentela, soprattutto a causa della stampa che dipinge i pazienti come mostri, come alieni, come pericolosi o come matti, o peggio addossando a loro le atrocità commesse da chi, fino a trenta secondi prima, era notoriamente sano di mente.

La sofferenza psichica è invece curabile, ma per cura occorre intendere la presa in carico della società dal punto di vista antropologico e non solo farmacologico, per trasformare ogni esperienza esistenziale, anche la più estrema, in una condizione culturale di accrescimento della società.
Spesso basta l’ascolto, l’abbraccio, la condivisione. Spesso basta garantire la continuità farmacologica. Spesso basta garantire una presenza umana adeguata in contesti familiari o autonomi, comunque disgregati e poveri.

Le ASL invece, a nome degli accordi politici tra Ministero della Sanità e Regioni, obbliga i pazienti altrimenti abbandonati a terribili reclusioni in osceni manicomi privati e in orrende REMS, ancorché migliori dei precedenti OPG, e per di più esose quanto 4-9 mila euro al mese contro i 780 euro attualmente concessi come elemosina a chi dignitosamente vuole vivere libero o circondato dai propri affetti familiari.

Quanto risparmieremmo in termini di vite umane e dignità, tanto tra gli operatori, quanto tra i pazienti e i loro familiari, a concedere loro cifre maggiori per l’accompagnamento, magari in convenzione con cooperative sociali regolamentate in servizi come badanti per i più deficitari fino al reinserimento lavorativo, per i più dotati, mantenendo aperti i Centri di Salute Mentale con operatori adeguati ad ogni ruolo sulle ventiquattro ore, come previsto dalle leggi nazionali e regionali, ma poi disatteso e stravolto nella realtà?

Pensate davvero che i manganelli o gli scudi di plastica si abbatteranno in modo ideologicamente terapeutico solo contro i sofferenti psichici?

Manlio Converti
Psichiatra
29 settembre 2015
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