toggle menu
QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Lettere al Direttore

Caro PD, rispetta gli infermieri!

di Danilo Massai
24 luglio - Gentile direttore,
i recenti emendamenti proposti dall'On.Marco Donati (Pd) ed ammessi dai Presidenti  dalle Commissioni VI  e X, ora si dice ritirati, che davano al farmacista la potestà di svolgere alcune funzioni infermieristiche, rappresentano l’ennesimo tentativo di traslare attività da una professione all'altra senza una visione di insieme e senza valutazione d’ impatto nel sistema professioni e tanto meno esiti in qualità ai cittadini.
 
Gli infermieri prendono atto del continuo attacco alla  loro professione portata avanti in modo sistemico da esponenti del Partito Democratico.
Questi continui esercizi di destabilizzazione dei rapporti fra professioni e' dimostrazione di una assenza di visione globale delle professioni e dei loro ruoli.
 
Con leggi "bus" si modificano i contenuti del Profilo giuridico alimentando tensioni e barriere al lavoro interprofessionale.
Intervenire sulla  estensione delle competenze di una professione con normative che non colgono i campi delle altre è  deleterio per i cittadini e per le professioni stesse.
La legge 43 /2006 chiarisce le modalità di revisione o istituzione delle professioni
 
Si evidenzia ancora la scarsa sensibilità del Partito Democratico a garantire l'assistenza infermieristica qualificata e personalizzata ai cittadini italiani e non.
Fare iniezioni, medicazioni, fasciature ...sono .in se solo " prestazioni " ma se poste su una programmazione ed un percorso assistenziale alla persona allora divengono tempi e luoghi di cura  ed assistenza, e gli Infermieri sono responsabili ( Legge 251/2000).
 
Chiediamo ai deputati, ai senatori del Partito Democratico il rispetto del ruolo degli infermieri.
Gli Infermieri Italiani hanno quale esponente  nel Partito Democratico l' infermiera Annalisa Silvestro, ex Presidente Nazionale della Federazione degli infermieri ed ancora oggi consigliera del Comitato Centrale, chiediamo a lei coerenza e ancor più impegno nella emanazione di  Leggi che anche in Italia permettano agli Infermieri di esercitare compiutamente la loro professione.
 
Senatrice Silvestro, prendiamo atto come infermieri del vuoto di politiche all’interno del partito di cui Lei oggi è Senatrice, e che è al Governo del paese,  una mancanza di impegno  per tutelare l’ assistenza  infermieristica alla persona e alla famiglia .
 
Le chiediamo come Senatrice di  impegnarsi  per  gli Infermieri a tutela della qualità dell’assistenza Infermieristica ai cittadini sostenendo i seguenti punti :
- completare l’ iter della legge 43/2006 ;
- attuare politiche di inclusione nel lavoro per i giovani infermieri, costretti a migrare nonostante ne occorrano oltre 70.000 in Italia (regalati al nord Europa che ha compreso l'importanza di investire sugli infermieri);
- disporre indirizzi normativi per l’ applicazione della L 251/2000 in tutta Italia;
- disporre indirizzi normativi per introdurre in Italia modelli organizzativi che permettano agli Infermieri di svolgere la loro professione in modo compiuto, nei servizi territoriali,  domiciliari ed ospedalieri.
 
Si impegni il suo partito a garantire l'assistenza infermieristica a tutti i cittadini con normative che innovano i paradigmi sociali cui la cura e l'assistenza si realizza, si imegni il suo partito a superare le sabbie mobili del Comma 566, ormai famoso generatore di resistenze.
 
Senatrice, apra un dibattito nel Partito Democratico sulle Professioni, sono il capitale umano di una società per tutelare i valori salute, dignità, libertà, prossimità alla persona.
Coscientemente si allontani dagli organismi dirigenziali della professione dalla quale ha ottenuto un posto parlamentare, non cada nella sottocultura di tenere i piedi in una professione per usarla.
 
Senatrice, metta nel cassetto la proposta di " Evoluzione Competenze Infermieristiche", è ormai una ricetta vecchia ed inapplicabile; Tale proposta la leggiamo come l’ ennesimo tentativo di portare finanza nelle casse Universitarie ed ancor peggio trascurare di intervenire sul contenuto lavorativo degli infermieri (abbiamo migliaia di infermieri in possesso di titoli universitari non spendibili nel lavoro).
 
I corsi di studio per una professione regolamentata debbono avere origine dalle vere necessità dei contenuti, abilita, comportamenti da declinare nell'esercizio professionale e nel quale in continuità si evolvono e si auto educano per capacità del professionista e per organizzazioni che valorizzano il capitale umano.
 
Condividiamo la necessità di:
- consentire agli Infermieri di avere un lavoro anche in Italia, ed immettere nuove generazioni nei sistemi di tutela della salute;
- consentire a tutti gli infermieri di avere opportunità di affermassi per esperienza, studi, motivazioni, impegno ed esiti valorizzati anche economicamente;
- consentire agli infermieri di ottenere vere specializzazioni in campi necessari e riconosciuti oltre che poterle esercitare;
- consentire alle infermiere di esercitare in organizzazioni che strutturano il lavoro secondo ritmi al femminile ;
- consentire agli infermieri di avere riconosciuta dignità in ogni forma contrattuale, revisionando il ruolo e le modalità di affidamento all’ assistenza infermieristica nel sistema delle Cooperative;
- consentire agli infermieri di svolgere l’ esercizio libero professionale come scelta culturale consapevole e non come ripiego, sviluppando regole di sistema poi declinate in ogni Regione;
- consentire agli infermieri di evolvere loro competenze in un sistema che le evidenzia e le riconosce, obbligando : le regioni a programmare le necessità, l'università ad istituire corsi necessari e correlati a reali sviluppi professionali, le associazioni scientifiche ad elaborare Dizionari di nuove competenze, i Collegi a certificare i professionisti in un sistema Accreditamento del Professionista, i sindacati a proporre piattaforme contrattuali innovative  per una professione intellettuale che bilanciano necessità servizi/cittadini con valorizzazione e sicurezze dei professionisti;
- consentire agli infermieri dell'area manageriale di riposizionare le loro responsabilità con e per gli infermieri esercitando linee di lavoro degli infermieri e con loro costruire i nuovi scenari con diverse conoscenze ma altamente in cooperazione diretta.
- consentire agli infermieri di avere Enti Ordinistici profondamente innovati e con ruolo prossimo a sostenere la qualità professionale, etica/deontologica con motivazioni alte per identità sociale autorevole. Ridefinire il numero dei Collegi è  una opportunità di evoluzione (uno per regione?... per Aree regionali? ) la bozza di legge è già superata troppi anni che è  ferma e la società ora ha nuove esigenze .
 
La prassi politica italiana di mettere nuovi cappotti a vecchi enti non migliora il loro ruolo per i cittadini, non imposta nuovi processi, nuove metodologie, nuove responsabilità.
Le professioni sanitarie e soio-sanitarie hanno bisogno di essere rivisitate, riqualificate, riposizionate per il valore professionale, scientifio, tecnologico, economico e sociale rappresentato .
 
Per finire Senatrice Silvestro cortesemente ponga "questione infermieristica" come tema non rimandabile nel Partito Democratico, in gioco c'è la sostenibilità dell'assistenza ai cittadini nei loro luoghi di vita e di cura e,  gli infermieri la sosterranno in tale direzione riconoscendo sui fatti il valore aggiunto di essere Infermiera e Senatrice oltre cittadina italiana a cui si deve garantire salute e benessere possibile, nel presente e nel futuro.
 
Un impegno come Senatrice, ampio e profondo nell'interesse della società, consenta  alla nuova Presidenza Nazionale degli Infermieri di avere un nuovo corso in reciproca sinergia per i temi di comune interesse.
 
Gli Infermieri le riconoscono i tempi ed i successi della Sua presidenza e nel presente dimostri loro di sapersi defilare quale grande leader dagli organismi che non gli appartengono più  e si immerga con pieno pensiero al mandato di senatrice.
Il presente e futuro chiedono innovazione e nuove relazioni in un sereno clima ,togliendo i lacci del passato od ancor peggio il dubbio di lavorare per riaffermare il passato in un prossimo futuro.

Danilo Massai
Presidente Collegio Ipasvi Firenze
24 luglio 2015
© QS Edizioni - Riproduzione riservata