17 ottobre -
Gentile direttore,
sono una TSRM di 56 anni ed ho lavorato sia presso una struttura pubblica sia ora presso una struttura privata accreditata.
Ho vissuto in pieno il passaggio dalla radiologia tradizionale a quella digitale, e ormai tutti quanti noi inviamo immagini ai sistemi PACS, è prassi normale che il Medico Radiologo se ne stia nel suo studio a refertare.
Mi riferisco all'attività ambulatoriale normale, il paziente accede al servizio di Radiologia con prescrizione medica, si presuppone che l'anamnesi al paziente sia stata fatta dal medico prescrittore della richiesta.
Ebbene, da sempre il paziente esterno proprio non vede il medico radiologo, poco importa se esso sia al piano superiore o in altra struttura, certo è che il paziente non passa prima dalla sala referti, se mai se c'è bisogno dopo. Oppure siamo noi che chiamiamo il Radiologo, anche se è in altra struttura, le immagini da noi prodotte sono subito fruibili.
Questo succede da tanto tempo.
Nell'ottica del risparmio alle ASL fa comodo non assumere Radiologi in più, anzi.
Allora chiedo: perché sono stati inquisiti i TSRM a Marlia e Barga quando è responsabilità della ASL non aver messo un Radiologo in sede?
Siamo forse noi che non abbiamo voluto il Radiologo?
Io non ci vedo chiaro...
Anna Marchi