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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Lettere al Direttore

Medici e computer. Un falso problema

di Paola Maria Mandelli
19 agosto - Gentile direttore,
informatizzazione sì, informatizzazione no. Mi sembra che il problema sia altro. Partirei da due presupposti assolutamente indiscutibili e imprescindibili: ilrapporto medico-paziente come lo abbiamo sempre voluto e praticato (visitare il paziente, ascoltarlo, guardarlo negli occhi, …) e l’organizzazione del lavoro più moderna e più adeguata ai tempi per dare al paziente la prestazione migliore.
 
In questo quadro mi sembra che non avvalersi del mezzo informatico per non incorrere in errori (tra note AIFA, piani terapeutici, sistemi di sorveglianza, interazioni e reazioni avverse), non offrire al paziente la possibilità di screening e quindi di una prevenzione a 360°, di un approccio integrato alle malattie croniche e di una sorveglianza epidemiologica del territorio (tutti aspetti che solo i MdF possono perseguire), sarebbe una pura sciocchezza.
 
È chiaro che la nostra generazione (parla un “vecchio" medico con oltre 35 anni di attività) ha dovuto rifarsi dall'alfabeto e che bene che sia andata, non parleremo mai questo nuovo linguaggio con la facilità e le capacità di un ragazzo.
È chiaro che poi ci sono delle attitudini personali che hanno favorito o ostacolato l'uso del Pc ma credo che un buon corso di formazione (ce ne sono tantissimi) su software specifici per il medico di MG (non importa né essere né diventare programmatori ..) possa portare ad un dignitoso uso del mezzo.
 
È chiaro che proprio la non padronanza del mezzo (in alcuni casi persino una fiducia immotivata di potenza di risultati ... ?!) ha portato qualcuno a non guardare/poter guardare in faccia il paziente e visitarlo con calma e tempo.
Ma non è certo tutto questo che ha tolto il tempo. Il tempo c'è lo ha portato via una burocratizzazione pesante e invadente, e mi si lasci dire, proprio per la difficoltà che tutti possano usare il pc, ha trovato la scusa per una doppia tragica via: informatica e cartacea che porta via comunque il doppio del tempo.
 
Il tempo lo ha portato via un maggior accesso ai nostri ambulatori, vuoi per le molte patologie croniche che dobbiamo seguire, vuoi proprio per l'accesso ormai globalizzato a tutte le fasce di età ad internet e quindi ad una maggior informazione (disinformazione in alcuni casi) e ad un rapporto più paritario nei ns confronti.
Quindi la risoluzione di questo problema, peraltro presente e stressante, ė da ricercarsi non nel falso problema dell'informatizzazione, ma nella pretesa che il  medico di Medicina generale, attrezzato come cinquant'anni fa, possa affrontare un ambulatorio contemporaneo, anche se la media assistiti per medico è di circa 900.
 
Non solo: la pretesa più assurda è che si possa far fare senza investire neanche un euro.
Qualcuno dovrebbe cominciare a dire che forse in ogni ambulatorio ci vorrebbe un infermiere e un OSS, senza che ci saltino addosso tasse spropositate (vedi il caso Irap), che possano aiutarci a trovare il tempo delle visite, mentre loro si occupano di attività assistenziali che sono sempre state mansioni infermieristiche, ed anche del tanto odiato Pc , inserendo risultati di esami (anche se a questo basterebbe un semplice programma software che li immetta direttamente nelle ns cartelle dei pazienti) delle visite, delle vaccinazioni e quant'altro.
 
Paola Maria Mandelli
Medico di Famiglia Coordinatore Modulo CCM Montale (PT)
19 agosto 2013
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