9 gennaio - Gentile Direttore,
sono un commercialista di diversi clienti medici, e sono rimasto perplesso dalla nuova organizzazione delle attività sanitarie recepita dal codici ATECO 2025. Sono distratto io, oppure hanno deliberatamente ignorato i poliambulatori? Che fine hanno fatto gli “Studi medici specialistici e poliambulatori” del vecchio codice 86.22.09?

Tra i miei clienti ci sono due ambulatori medici polispecialistici costituiti sotto forma di Srl-STP (Società Tra Professionisti), regolarmente iscritte all’Ordine dei Medici, che svolgono attività sanitarie in diversi ambiti (visite mediche specialistiche di Medicina Interna, Cardiologia, Pneumologia, Urologia, Geriatria, Nefrologia, Reumatologia, Neurologia, Otorinolaringoiatria, Gastroenterologia, Pediatria, ecc.).
In mancanza, quindi, di un codice specifico per i poliambulatori, la scelta tra i nuovi codici 86.22.02 e 86.22.03 mi lascia fortemente indeciso: devo considerare il poliambulatorio come uno “specialista indipendente” (86.22.02) oppure devo intendere che l’attività del codice 86.22.03 “svolta presso … centri specialistici” sia riferita non solo alle cliniche e centri specialistici di terzi, ma anche ai propri studi poliambulatoriali?

Tra l’altro, per quanto riguarda la materia fiscale di cui mi occupo, mi preme sottolineare che già il vecchio codice 86.22.09 si era rivelato del tutto inadeguato a rappresentare i poliambulatori, in quanto riferito esclusivamente all’attività medica svolta in forma individuale, tant’è che non era possibile richiamare il Modello ISA (ex Studi di Settore) a cui fa riferimento tale codice di attività all’interno delle dichiarazioni fiscali delle società di capitali, essendo previsto che per tali società sono configurabili esclusivamente i laboratori di analisi e radiografici, e non anche l’esercizio dell’attività medica specialistica sopra descritta.

Ringrazio per l’attenzione, e porgo cordiali saluti.

Dott. Carlo Troccoli

© QS Edizioni - Riproduzione riservata