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QS Edizioni - giovedì 9 gennaio 2025

Lettere al Direttore

Il costo del Debito: una sfida da affrontare, un settore da valorizzare

di Luca Pallavicini
immagine 7 gennaio -

Gentile Direttore,
Nel settore della Salute, Sanità e Cura, il costo del debito rappresenta un ostacolo rilevante ma anche un’opportunità per ripensare il modo in cui investiamo nel futuro delle comunità più fragili.

Quando ricorriamo a prestiti da banche o istituti finanziari, affrontiamo interessi e vincoli che non solo pesano sui bilanci ma spesso limitano le possibilità di rispondere efficacemente alle esigenze di chi necessita di assistenza. Eppure, il nostro settore non è solo una voce di spesa: è un motore di occupazione e un garante di dignità e qualità della vita per milioni di persone.

Perché un nuovo approccio è necessario? Vado per punti.

  • Interessi che pesano sulle cure: ogni euro preso a debito sottrae risorse a servizi essenziali e limita gli investimenti futuri per migliorare le strutture e l’assistenza.
  • Generazioni future a rischio: trasferire il peso economico del debito alle generazioni successive significa mettere a rischio la loro possibilità di accedere a cure adeguate.
  • Vincoli esterni: le condizioni imposte dai finanziatori spesso non tengono conto delle nostre priorità, allontanandoci dall’obiettivo principale, ossia prenderci cura delle persone più fragili.

Ecco che, invece di accumulare debiti esterni, un’alternativa sostenibile sta nella possibilità di adottare soluzioni che favoriscano il coinvolgimento diretto dei cittadini, garantendo trasparenza e un utilizzo mirato delle risorse. Qualche esempio.

  • Obbligazioni sociali: creare strumenti come i “BTP Salute”, in cui i cittadini investano per garantire il futuro di un sistema socio-sanitario forte e accessibile.
  • Incentivi fiscali: premiare chi contribuisce al miglioramento del nostro welfare, favorendo strumenti di risparmio dedicati a progetti strategici.
  • Partecipazione e trasparenza: coinvolgere i cittadini nella definizione delle priorità di spesa, rafforzando la fiducia nelle istituzioni e nella gestione delle risorse pubbliche.

L’appello alla politica e alla classe dirigente è dunque sempre lo stesso, che come Confcommercio Salute ribadiamo da anni: occorre investire nel nostro settore, come motore di occupazione e benessere sociale, definendo priorità strategiche che rispondano alle necessità reali delle comunità di anziani e fragili, evitando sprechi e massimizzando l’efficacia degli interventi.

Un sistema socio-sanitario solido, finanziato in modo sostenibile e partecipativo, non solo rafforza l’economia ma tutela il diritto alla salute e garantisce un futuro dignitoso per tutte le generazioni. Occorre lavorare insieme per un settore che non è solo un costo ma un investimento nel benessere della società.

Luca Pallavicini,
Presidente nazionale di Confcommercio Salute, Sanità e Cura

7 gennaio 2025
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