Lettere al Direttore
Grande successo l’approvazione del fondo per l’Hiv, ma ci sono ancora sfide aperte
di Rosaria IardinoGentile Direttore,
è di qualche settimana fa una mia precedente lettera in cui, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, denunciavo come la proposta di revisione della legge 135 del 1990, promossa dall’On. Mauro D’Attis e in discussione presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati da oltre due anni, non riuscisse ancora a vedere la luce.
È per questo che desidero oggi condividere con lei e i suoi lettori una notizia che segna un passo significativo verso la concretizzazione di un cambiamento tanto atteso.
Come ampiamente riportato, in manovra finanziaria 2025 è stato approvato un emendamento che, a decorrere dall’anno 2026, istituisce un fondo con una dotazione pari a 5 milioni di euro annui per il finanziamento di future iniziative normative volte a realizzare interventi per la prevenzione e la lotta contro il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), il papilloma virus umano (HPV) e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale.
Un successo che, senza dubbio, va riconosciuto al lavoro di tutti coloro che si sono impegnati affinché questo tema tornasse al centro dell'agenda politica. Tra questi, un ruolo di primo piano è stato ricoperto dal deputato Mauro D'Attis – che insieme ai colleghi Gian Antonio Girelli e Simona Loizzo hanno organizzato la conferenza stampa dello scorso 28 novembre che ha dato visibilità al problema – ed è stato promotore di un appello forte e chiaro al Ministro della Salute Schillaci, affinché fossero stanziate risorse adeguate per la lotta contro l'HIV e le malattie a trasmissione sessuale. L'istituzione di questo fondo rappresenta sicuramente una tappa fondamentale verso la realizzazione di un sistema sanitario più forte e più inclusivo, capace di rispondere adeguatamente alle esigenze delle persone che vivono con HIV e alle sfide che l’evoluzione dei trattamenti e della prevenzione comportano.
Tuttavia, questa è solo una parte del lavoro che ci attende. La vera sfida ora è accelerare il processo affinché la proposta di legge di revisione della legge 135/90, venga approvata entro la fine del 2025, con il conseguente passaggio al Senato.
La proposta di legge che porta la firma di D'Attis e a cui hanno contribuito i deputati che hanno presentato proposte abbinate, è fondamentale per rispondere ai cambiamenti sociali intervenuti negli ultimi anni e ai nuovi bisogni delle persone con HIV che oggi vivono più a lungo, con una qualità di vita significativamente migliorata grazie ai trattamenti innovativi, ma il nostro sistema normativo non è ancora in grado di rispondere pienamente a questa evoluzione. Le nuove generazioni, purtroppo, sono meno consapevoli dei rischi e delle problematiche connesse alle malattie a trasmissione sessuale, e l'HIV continua a colpire con numeri preoccupanti, seppur spesso nascosti dietro la cortina di disinformazione. È fondamentale che la normativa evolva insieme a queste sfide, per garantire non solo il trattamento, ma anche la prevenzione, l'accesso ai farmaci e, soprattutto, la dignità per le persone che convivono con l'HIV.
È imperativo che il Parlamento, con la stessa determinazione con cui è stato approvato l'emendamento in manovra, porti avanti l'approvazione della legge di revisione in tempi rapidi. Solo così, infatti, potremo garantire un aggiornamento normativo che risponda alle reali esigenze della società e della comunità scientifica, che ha da tempo evidenziato la necessità di intervenire con urgenza su questi temi.
Sono fiduciosa che, con l'impegno e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, tra cui le istituzioni, le associazioni e i professionisti del settore, questo passo fondamentale possa essere completato nel più breve tempo possibile. Come Fondazione The Bridge vigileremo affinché l'attenzione e l'urgenza che questo tema richiede restino salde affinché la battaglia contro l'HIV e le malattie a trasmissione sessuale non sia mai più messa in secondo piano.
Rosaria Iardino,
Presidente di Fondazione The Bridge