14 novembre -
Gentile Direttore,la pubblicazione, lo scorso 23 ottobre, del testo della proposta di legge di Bilancio è stata una vera doccia gelata per i Dirigenti Sanitari dell’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, i quali, dopo aver accertato che tutte le disposizioni normative volte a porre rimedio alla loro scandalosa e discriminante situazione giuridica e retributiva erano state completamente stralciate, hanno deciso di mobilitarsi: oggi sono pronti ad aderire alla giornata di SCIOPERO di tutti i Sanitari delle Funzioni Centrali che ANMI ASSOMED SIVEMP FPM ha proclamato, per il prossimo 20 novembre, in concomitanza con quella già indetta dalle principali sigle del SSN.
Un film già visto troppe volte e non più tollerabile. Questi medici, farmacisti, biologi e chimici sono chiamati a svolgere attività sanitarie di importanza critica per il sistema sanitario del Paese (attraverso il loro lavoro è reso disponibile tutto il repertorio farmaceutico nazionale, dai generici ai farmaci più innovativi; viene garantito che tutti questi medicinali siano il più possibile sicuri ed efficaci; viene promossa l’appropriatezza d’uso e, quindi, la sostenibilità della spesa farmaceutica nel Paese); è stato ripetutamente spiegato agli interlocutori politici susseguitisi negli anni che, per espletare al meglio queste funzioni sanitarie, è indispensabile applicare ad AIFA il modello che è stato ritenuto il migliore nel resto del SSN: considerate queste ragioni valevoli, hanno ricevuto tante promesse, tutte puntualmente disattese!
E così, i 250 Dirigenti Sanitari di AIFA non solo hanno una retribuzione sottodimensionata ma sono anche gli unici tra i circa 125.000 Dirigenti Sanitari del servizio pubblico a non avere il ruolo unico della dirigenza sanitaria e l’indennità di esclusività di rapporto.
I doveri, invece, li hanno tutti. I Dirigenti Sanitari di AIFA infatti, operando in un’Istituzione che è parte integrante del SSN e della sanità pubblica:
- sono da sempre e per norma a rapporto esclusivo;
- accedono al ruolo con titoli di accesso e specializzazioni in totale analogia con i colleghi del SSN;
- svolgono l’attività lavorativa con regolare debito orario settimanale di 38 ore;
- assolvono a tutti i doveri formativi e professionali propri della Dirigenza sanitaria del SSN.
Resta incomprensibile, pertanto, il motivo per cui questi Dirigenti Sanitari continuano ad essere considerati come qualcosa di estraneo e di secondario rispetto ai loro colleghi del SSN e del Ministero della Salute e continuano ad essere privati degli istituti giuridici ed economici a questi riconosciuti; non si capisce perché debbano avere una posizione giuridica e una retribuzione così pesantemente discriminatorie.
Una condizione che solleva dubbi sotto il profilo della costituzionalità; che alimenta perplessità sulle ragioni per cui i decisori politici non vogliono un’Agenzia forte, attrattiva per i professionisti con i più elevati livelli di competenza e professionalità e quindi in grado di garantire il miglior servizio possibile alla collettività.
Anche questa volta i Dirigenti Sanitari di AIFA avevano ricevuto rassicurazioni e si aspettavano il necessario segnale di attenzione. Invece ora si trovano di nuovo di fronte ad un ennesimo segnale di disinteresse e di sostanziale discriminazione.
Tutto ciò è scandaloso e allarmante! I Dirigenti Sanitari di AIFA si sentono obbligati a reagire per rivendicare la loro missione sanitaria e per poter garantire la massima qualità dei servizi offerti alla collettività. Per questo aderiscono allo sciopero, chiedendo che la legge di bilancio estenda a loro tutti gli istituti giuridici ed economici già riconosciuti ai colleghi del Ministero della salute e del SSN!
Sabrina Giacomelli
Assomed-Sivemp