toggle menu
QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Lettere al Direttore

Nuova legge anche in Germania per scegliere liberamente il Genere

di Manlio Converti
immagine 4 novembre -

Gentile direttore,
sulla legge tedesca che agevola fin dalla nascita la scelta amministrativa del genere senza certificazione sanitaria ed inclusiva di un terzo genere e di nessun genere è subito partita la macchina del fango mediatica italica. https://www.agi.it/estero/news/2024-11-01/germania-nuova-legge-agevola-cambio-di-genere-28537799/

Occorre tuttavia fare delle riflessioni, partendo dal fatto che ormai sono diversi gli Stati europei, oltre ad Australia ed India, che applicano qualcosa del "genere" includendo almeno un terzo genere. https://en.m.wikipedia.org/wiki/Self-Determination_Act_(Germany)#:~:text=The%20law%20was%20promulgated%20in,period%20must%20be%20observed%20beforehand

In linea con le teorie performative di Butler e Preciado e sinceramente non molto in linea con la rigidità categoriale delle neuroscience, l'obiettivo della legge vuole tutelare l'1% della popolazione, quella transgender/intersex e trova ovviamente l'ostacolo di una maggioranza.

Molte critiche giungono ovviamente proprio dalla Germania, in nome e per voce delle donne lesbo-femministe, che sono convinte che subiranno più stupri ed avranno meno diritti per garantire la parità effettiva uomo/donna sul lavoro o nello sport.

In che modo la discriminazione attuale uomo/donna riduca invece che causare la violenza sulle donne è ovviamente un assunto da dimostrare. Generalmente proprio le associazioni lesbo-femministe criticano gli stereotipi di genere.

Non possiamo sapere se queste norme siano un vantaggio o svantaggio nella relazione uomini/donne (etero cis gay lesbiche ecc) finché non le vedremo all'opera e non ne misureremo gli effetti.

Si dovrà valutare nel tempo.

Tuttavia se a maschio o a femmina corrispondono oggi dei vantaggi sociali ed economici, penso che sia giusto misurare anche il sesso alla nascita, che piaccia o meno all'1% Transgender della popolazione, o ci sarà una baraonda nella raccolta dati.

Questo fermo restando che per sesso alla nascita si considerano 3 categorie Maschio, Femmina ed Intersex.

Il corpo è reale ed ha effetti sulla mente e sulla salute fisica e mentale!

Quindi se l'indicazione amministrativa del genere può, con la liberalizzazione, essere un bene o un male sociale non lo possiamo ancora dire, ma sicuramente oscurare il sesso alla nascita produrrà effetti negativi per gli studi epidemiologici. Entrambi i dati sono importanti e sono diversi nei loro effetti sulle nostre vite.

Ovviamente la Butler e Preciado sognano solo un mondo libero dai pregiudizi, le resistenze che producono però le aumentano altrettanto, perché la controparte lesbo-femminista prova orrore all'idea che invece si moltiplichi il transgenderismo.

Le neuroscience tuttavia al momento affermano la impossibilità dell'aumento del numero di persone Transgender solo sulla base della norma amministrativa liberale sul genere.

Sarebbe, esemplificazione estrema, come pretendere che il colore degli occhi possa cambiare solo perché cambio il nome al colore o perché metto le lentine.

Tuttavia le neuroscience non hanno ancora una risposta chiara sulla fluidità di genere e sul suo impatto sociale possibile in adolescenza e nei giovani adulti.

L'aumento delle detransizioni che oggi osserviamo resta proporzionale all'aumento delle transizioni di genere precoci e tuttavia resta un numero a sua volta in proporzione bassa e costante, che semplicemente prima non veniva misurato.

La fluidità di genere, bisogna anche spiegare che oscilla tra la libertà di espressione e ruolo di genere, ampiamente auspicabile, fino alla richiesta rara ma impropria di affermazione di un genere diverso dal punto di vista ormonale e chirurgico (tra il 2 e 8% del 1%... ovvero 0,02% max 0,08% della popolazione).

In mezzo ci sono le persone Transgender persistenti o fluide o non binarie che tuttavia non stanno affatto aumentando come nei sogni di Preciado o negli incubi di chi si oppone alle leggi liberali sul genere, in nessuno dei Paesi che già le applicano, così come non si sono ancora osservati maggiori stupri o minori tutele sociali, lavorative ed economiche per chi nasce con corpo e genere femminile.

Al contrario si sono solo ridotte le discriminazioni sociali, lavorative ed economiche della minoranza Transgender e questo mi sembra un risultato importante.

Combattere gli stereotipi di genere garantendo maggiore fluidità sociale è, in conclusione, un bene proprio per le donne e per gli uomini sensibili che oggi sono maltrattati ed ovviamente per quel 1% di persone Transgender che ne trarranno i maggiori vantaggi al netto degli insulti online, per i quali occorre appunto una legge nel merito.

Al netto, ribadisco, del bisogno in Sanità (e forse solo in Sanità) di conoscere comunque se il sesso alla nascita è Maschio, Femmina o Intersex.

Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps

4 novembre 2024
© QS Edizioni - Riproduzione riservata