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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Lettere al Direttore

Sensazioni e risposte fisiologiche durante l'infusione di mezzi di contrasto iodati in TC   

di Giuseppe Scappatura 
immagine 15 ottobre - Gentile Direttore,
durante l'infusione di un mezzo di contrasto iodato per un esame di tomografia computerizzata (TC), i pazienti possono avvertire sensazioni diverse, spesso sorprendenti. Queste percezioni sono legate a vari fattori fisiologici, in particolare all'effetto osmotico del mezzo di contrasto. L'osmolalità del mezzo di contrasto, generalmente più alta rispetto a quella del plasma sanguigno, è la causa principale di sensazioni come il calore diffuso, l'urgenza di urinare e altre alterazioni sensoriali momentanee.

Effetto Osmotico e Vasodilatazione
L'osmolalità, misura la concentrazione di particelle in una soluzione, è espressa in milliosmoli per chilogrammo di acqua (mOsm/kgH2O). Il plasma sanguigno umano ha un'osmolalità compresa tra 280 e 295 mOsm/kgH2O.

L’ACR Manual on Contrast Media 2024 usa il termine “bassa osmolalità” in riferimento ai mezzi di contrasto radiografici iodati attualmente in uso in UE comprendendo in questa definizione sia i mezzi a bassa osmolalità che quelli con iso-osmolalità, ovvero tutti i mezzi di contrasto con osmolalità compresa tra 290 mOsm/kgH2O e 915 mOsm/Kg H2O), al contrario lo stesso L’ACR Manual on Contrast Media 2024 definisce ad alta osmolalità i mezzi di contrasto che superano le1000 mOsm/kgH2O.

Quando il mezzo di contrasto viene iniettato, si crea un gradiente osmotico tra il plasma e il liquido interstiziale, facendo sì che l'acqua si sposti rapidamente dal compartimento interstiziale a quello intravascolare. Questo flusso di liquidi comporta un'espansione temporanea del volume plasmatico e un aumento della pressione intravascolare, provocando vasodilatazione, specialmente nelle aree con alta perfusione come il volto, il collo e la regione pelvica. Questo fenomeno è responsabile della sensazione di calore improvviso che spesso i pazienti descrivono.

La sensazione di calore durante l'infusione del mezzo di contrasto è dovuta alla vasodilatazione dei vasi sanguigni, più intensa nelle aree del corpo con una rete vascolare densa e alta perfusione, come il volto, il collo e la regione pelvica. L'aumento del flusso sanguigno nella regione pelvica può anche dare una sensazione simile al rilassamento muscolare che precede la minzione, inducendo un senso di urgenza urinaria. La sensazione di calore è influenzata sia dalla velocità che dal volume dell'infusione: una velocità più elevata tende a intensificare la percezione, così come un volume maggiore di mezzo di contrasto.

La vasodilatazione nella regione pelvica può attivare i nervi responsabili del controllo della vescica, inducendo una sensazione di urgenza urinaria, anche se la vescica non è realmente piena. Questa sensazione, sebbene scomoda, è temporanea e si risolve una volta che la vasodilatazione diminuisce. È importante rassicurare il paziente spiegando che si tratta di un effetto momentaneo e innocuo.

Alterazioni Sensoriali Transitorie
Oltre alla vasodilatazione, l'infusione di mezzi di contrasto iodati può provocare altre alterazioni sensoriali, spesso riferite dai pazienti:
• Secchezza delle fauci: L'effetto osmotico può alterare l'equilibrio idrico nelle ghiandole salivari, riducendo temporaneamente la produzione di saliva.
• Sapore metallico: Alcuni pazienti riportano un sapore metallico in bocca, probabilmente legato alla vasodilatazione delle papille gustative e un cambiamento temporaneo dell'equilibrio idrico nei tessuti orali. Questo fenomeno è attribuibile a un'interferenza temporanea con i recettori del gusto, in particolare quelli responsabili della percezione dei sapori amari.
• Entrambi questi effetti sensoriali sono di breve durata e si risolvono spontaneamente quando il corpo riassorbe i liquidi e ristabilisce l'equilibrio osmotico.

Fisiologia del Recupero
Dopo l'infusione, il corpo inizia a ristabilire l'equilibrio osmotico, riassorbendo i liquidi dal compartimento intravascolare verso quello interstiziale. Questo processo riduce gradualmente la vasodilatazione, riportando i vasi sanguigni alle loro dimensioni normali. Nel frattempo, il mezzo di contrasto viene distribuito nei tessuti e poi eliminato dai reni.
• Emivita plasmatica media: Il mezzo di contrasto ha un'emivita plasmatica di circa 1-3 ore, cioè il tempo necessario per ridurre la sua concentrazione nel plasma alla metà.
• Eliminazione glomerulare: Circa il 10% del mezzo di contrasto iodato viene eliminato entro i primi 10 minuti dall'infusione, confermando la rapida filtrazione glomerulare caratteristica di questi agenti.
• Eliminazione totale: Dopo 24 ore, circa l'85% del mezzo di contrasto viene eliminato tramite la via renale, a condizione che la funzionalità renale sia normale.
• Vie di eliminazione extrarenale: Circa il 10-15% del mezzo di contrasto può essere eliminato attraverso altre vie, come quelle biliari, intestinali e salivari, anche se queste rappresentano una quota minore rispetto all'eliminazione renale, soprattutto in presenza di una normale funzionalità renale.
• Le sensazioni avvertite durante l'infusione, come il calore, l'urgenza urinaria e le alterazioni del gusto, si risolvono spontaneamente in pochi minuti.

Risposta Nocicettiva e Variabilità Individuale
La nocicezione è il processo attraverso il quale gli stimoli potenzialmente dannosi vengono rilevati dai nocicettori, che sono recettori sensoriali specializzati situati in tutto il corpo. Gli stimoli nocicettivi vengono trasmessi attraverso fibre nervose specifiche, come le fibre Aδ, che conducono segnali di dolore acuto e localizzato, e le fibre C, che trasmettono segnali di dolore più diffuso e persistente. Durante l'infusione di mezzi di contrasto iodati, la partecipazione dei nocicettori può attivare queste fibre e trasmettere segnali al midollo spinale e al cervello, dove viene percepito il dolore.

È fondamentale evidenziare la soggettività della risposta nocicettiva durante l'infusione di mezzi di contrasto iodati. La soglia del dolore, definita come il punto in cui uno stimolo viene percepito come doloroso, non è una costante universale e può fluttuare in base a molteplici fattori, tra cui lo stato emotivo e il livello di attivazione del sistema nervoso centrale. L'ansia, lo stress o la paura possono abbassare la soglia del dolore, amplificando la percezione delle sensazioni provocate dall'infusione, come la sensazione di calore o il sapore metallico. Al contrario, un paziente rilassato o con un elevato livello di controllo emotivo può percepire gli stessi stimoli in maniera meno intensa. Questa modulazione centrale del dolore avviene attraverso meccanismi neurochimici che coinvolgono circuiti cerebrali come il sistema limbico, responsabile della regolazione emotiva, e il sistema oppioide endogeno, che media la risposta al dolore.

Durante la nocicezione, possono anche essere rilasciate sostanze come la sostanza P e le prostaglandine, che sensibilizzano ulteriormente i nocicettori, amplificando la risposta al dolore. Questo processo di sensibilizzazione può spiegare perché alcuni pazienti sperimentano sensazioni più intense durante l'infusione del mezzo di contrasto. La sensibilizzazione periferica rende i nocicettori più reattivi agli stimoli, mentre la sensibilizzazione centrale, che avviene a livello del sistema nervoso centrale, può intensificare la percezione del dolore anche in risposta a stimoli minori.

Di conseguenza, la risposta nocicettiva all'infusione di mezzi di contrasto iodati non è solo legata alle caratteristiche chimico-fisiche del mezzo stesso, ma è fortemente influenzata dalle variabili psicologiche del paziente. Questo aspetto evidenzia l'importanza di considerare la multidimensionalità della percezione del dolore, che include componenti sensoriali, emotive e cognitive. A livello clinico, questa variabilità interindividuale sottolinea la necessità di un approccio personalizzato nella gestione del paziente. In tali situazioni, una comunicazione chiara e un atteggiamento empatico possono contribuire a ridurre l'impatto emotivo degli stimoli nocicettivi.

Conclusioni
Le sensazioni percepite durante l'infusione di mezzi di contrasto iodati per TC sono legate alle proprietà osmotiche del mezzo stesso e agli effetti fisiologici che ne derivano. Calore, urgenza urinaria e alterazioni del gusto sono manifestazioni transitorie e generalmente innocue, causate principalmente dalla vasodilatazione e dal rapido movimento dei fluidi corporei. Una buona comunicazione con il paziente è fondamentale per ridurre l'ansia associata a queste sensazioni. Spiegare in anticipo cosa aspettarsi può aiutare i pazienti a comprendere che, sebbene le sensazioni siano intense, sono di breve durata e non rappresentano un pericolo per la loro salute.

La percezione delle sensazioni nocicettive durante l'infusione di mezzi di contrasto iodati, quali calore, urgenza urinaria o sapore metallico, è influenzata non solo dalla fisiologia individuale ma anche dalle dinamiche emozionali in atto, rendendo la risposta soggettiva e variabile in base allo stato psicologico del paziente. Questa comprensione olistica dei meccanismi fisiologici e psicologici coinvolti permette un approccio più completo ed efficace nella gestione dei pazienti sottoposti a TC con mezzi di contrasto iodati.

In definitiva, è essenziale che noi tecnici di radiologia comprendiamo e gestiamo l'impatto emotivo di questi esami, utilizzando una comunicazione chiara e rassicurante per rendere l'esperienza più tollerabile per i pazienti. Molti di loro si trovano per la prima volta sotto un gantry, una situazione che può sembrare alienante e intimidatoria, e l'arrivo del mezzo di contrasto può aggiungere ulteriore incertezza. Con il nostro supporto, possiamo aiutare a trasformare un'esperienza potenzialmente stressante in un momento gestibile e, per quanto possibile, sereno.

Giuseppe Scappatura
TSRM presso la UOC di Radiologia del GOM di Reggio Calabria
15 ottobre 2024
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