Lettere al Direttore
Salute mentale, infermieri e nuove strategie per i giovani
di Michele PoerioGentile Direttore,
le scrivo in qualità di Presidente di presidente di FEDER.S.P.e V. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove), che è l'unica associazione sindacale che non si occupa solo di titolari di pensione, ma si fa carico istituzionalmente anche dei problemi dei superstiti (vedovi/e; figli e orfani). Mi pare che il problema principale in Sanità, ma anche in altri settori, sia sempre di più, la non capacità di dialogo e l’utilizzo di termini errati nei discorsi, il che non aiuta la reciproca comprensione delle posizioni e proposte politiche. Inoltre poco si parla di quanto si sta facendo per la salute mentale dei giovani, per la formazione degli infermieri e per le nuove strategie condivise a livello europeo, visto che la Sanità è in crisi un po’ dovunque e richiede nuove strategie comuni.
I progetti europei IceHearts Europe e Let’s Talk About Children hanno l’obiettivo di migliorare la salute mentale e il benessere dei bambini e dei giovani nell’Unione Europea e visti i fatti di cronaca mi pare importante dirlo. Come mai i media non ne parlano? La Joint Action impleMENTAL raccoglie le lezioni apprese sull’attuazione delle migliori pratiche in materia di salute mentale e contribuisce alle politiche dei paesi dell’UE. La Commissione europea ha pure firmato di recente un accordo di contributo con l’ufficio regionale per l’Europa dell’OMS per sostenere gli Stati membri nel cercare di incentivare la formazione degli infermieri nei rispettivi sistemi sanitari e a rendere la professione più attrattiva per i giovani.
L’accordo, finanziato con 1,3 milioni di euro dal programma EU4Health, comporterà attività in tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea per un periodo di 36 mesi. Un’attenzione particolare sarà rivolta agli Stati che registrano notevoli carenze di operatori sanitari, in particolare di infermieri. Concordo con quanto ha detto ai media Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare: “Gli infermieri costituiscono la spina dorsale dei nostri sistemi sanitari e sono fondamentali per garantire che i pazienti ricevano un’assistenza professionale di alta qualità quando ne hanno bisogno”.
L’iniziativa dimostra l’impegno ad affrontare i gravi problemi riguardanti il personale sanitario cui molti Stati, tra cui l’Italia, devono far fronte e a migliorare la resilienza dei sistemi sanitari in tutta l’Unione europea della salute. Mi auguro che le organizzazioni di infermieri e le parti sociali siano partner attivi di tutto ciò visto che l’iniziativa sarà adattata alle necessità specifiche a livello nazionale e subnazionale. I finanziamenti saranno impiegati per ideare piani d’azione per il reclutamento e programmi di tutoraggio volti ad attrarre una nuova generazione di infermieri, per elaborare valutazioni d’impatto relative al personale infermieristico al fine di comprendere i problemi alla base di tali carenze strutturali e sviluppare strategie per migliorare la salute e il benessere degli infermieri, e per offrire opportunità di formazione e iniziative volte a garantire che il personale sanitario possa sfruttare i vantaggi della trasformazione digitale.
Inoltre per la salute mentale ci sono vari progetti nell’ambito dei programmi EU4Health e Horizon nell’Unione Europea quali l’azione Capacity-building and trainings for health professionals che sostiene programmi di formazione sulla salute mentale per gli operatori sanitari; progetti come Peace of Mind, MESUR, WELL-U e U-RISE focalizzati sull’attuazione di interventi di salute mentale adattati alle diverse esigenze dei rifugiati e delle persone sfollate dall’Ucraina; progetti europei come STEP-IN e MENTALITY che mirano a sensibilizzare la cittadinanza sulle conseguenze della pandemia da covid-19, sulle comunità vulnerabili (giovani etc.) e a stabilire le migliori pratiche per il loro benessere. Ne vogliamo parlare?
Michele Poerio
Presidente di Federspev