Lettere al Direttore
Psicologo di base, un investimento vincente
di Pietro CavalliGentile Direttore,
già nel 2016 l’Italia era al primo posto in Europa per il numero di psicologi iscritti all’Ordine. Circa centomila professionisti costituivano il record europeo di psicologi disoccupati, ragione per cui il Segretario AUPI (Associazione Unitaria Psicologi Italiani), Mario Sellini, invitava addirittura i giovani a non iscriversi alla facoltà universitaria di psicologia visto che “la possibilità di trovare occupazione è pari a zero” (QS 8 luglio 2016).
Ancora oggi il Presidente dell’ENPAP (Ente previdenziale e assistenziale degli psicologi liberi professionisti) vede crescere il numero dei nuovi iscritti di oltre 2750 all’anno, fino a raggiungere a fine 2023 il numero di 82.000 iscritti, numero che garantisce all’Ente una certa prosperità economica, visto che viene dichiarato un patrimonio superiore a 2,3 miliardi di euro (QS 15 luglio 2024). Tuttavia, a discapito della brillante condizione finanziaria dell’ENPAP, sembra che il tasso occupazionale della categoria abbia subito incrementi del tutto marginali rispetto al 2016 e quindi appare assai meritoria l’opera dell’attuale presidenza dell’Ordine degli Psicologi tesa ad incrementare il livello di occupazione dei propri iscritti.
Si tratta di un impegno a 360 gradi, che passa dalla psicologia nella prevenzione dell’obesità (QS 4 marzo 2024) per arrivare alla richiesta di esenzione dell'Iva alle prestazioni sanitarie di chirurgia estetica se queste saranno volte "a diagnosticare e curare malattie e problemi di salute o tutelare, mantenere e ristabilire la salute, anche psico-fisica" delle persone (QS 29 novembre 2023). Il tutto inserito in un discorso più ampio, visto che un servizio di psicologia di assistenza primaria costituisce un investimento essenziale per aumentare l'appropriatezza e la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario (QS 28 settembre 2023).
D’altra parte, in un contesto permanente di contagi, guerra, minacce atomiche, ricadute economiche ed energetiche, criticità climatiche sempre più evidenti e quindi in una condizione di emergenza che sembra non finire mai, la gente vive una condizione di incertezza, una sorta di ‘crisi permanente a emergenza variabile’ ove si rende indispensabile un programma nazionale per la promozione del ‘benessere e della resilienza psicologica’ che faccia perno sulla scuola, i servizi sanitari e sociali, i contesti formativi e lavorativi (QS 13 dicembre 2022).
Particolare attenzione andrebbe posta anche sul fatto che le problematiche psicologiche rappresentano la maggiore causa di assenza dal lavoro, per un costo pari al 4% del PIL (Prodotto Interno Lordo) (QS 21 giugno 2023). Dato questo molto interessante, specie se confrontato con il fatto che la percentuale del PIL italiano per le spese militari è del 1,5% (dati NATO) e che viene dichiarata dai nostri governanti una certa difficoltà a raggiungere il 2%. Nessuno ha mai pensato che il sostegno psicologico alla popolazione italiana potrebbe contribuire ad allineare le spese militari del nostro Paese alle raccomandazioni internazionali? Anche perché non andrebbe dimenticato che per ogni euro speso per l’assistenza psicologica si generano 12 euro di risparmi (QS 15 luglio 2024).
Alla luce di queste ed altre considerazioni quali il fatto che 800 mila domande per il bonus psicologo sono state presentate in due anni (pari a circa lo 0,8 percento della popolazione/anno) non resta che appoggiare con forza la proposta dell’istituzione dello psicologo di base.
Il fatto che non ci siano soldi per pagare meglio i medici e gli infermieri, che manchino i medici di base, che i nostri migliori giovani fuggano a gambe levate dalla Sanità pubblica, che le liste d’attesa per prestazioni sanitarie (anche salvavita) siano del tutto fuori controllo, che le attuali proposte per ridurle siano a costo zero e quindi di assai dubbia efficacia, che non si veda all’orizzonte il personale in grado di garantire il funzionamento del progetto di sanità territoriale, che i fondi per la sanità pubblica siano destinati a diminuire nei prossimi anni in rapporto al PIL, che ormai la gente sia in gran parte costretta a ricorrere ad una sanità a pagamento, che parte della diagnostica e dell’assistenza sanitaria venga affidata alle Farmacie e che ottici ed optometristi prendano il posto degli oculisti (QS 22 luglio 2024), che di appropriatezza non parli più nessuno, che l’unico aspetto concreto di questo disastro sia la proposta di aumentare i compensi dei Direttori Generali (QS 9 luglio 2024)… non dovrebbe distrarci dal considerare prioritario investire nell’assistenza psicologica all’intera popolazione.
Che poi alcuni siano abituati a considerare e valutare ogni intervento sanitario/terapeutico in termini di efficacia, di rapporto costi/benefici, di risultati oggettivi, ripetibili e verificabili rimane una condizione del tutto marginale: siamo ormai consapevoli dell’importanza primaria delle dichiarazioni autoreferenziali, delle analisi metafisiche, dei numeri a casaccio, del coinvolgimento di una politica (in)competente nelle scelte sanitarie che riguardano il nostro amato Paese.
Pietro Cavalli
Medico