24 giugno -
Gentile Direttore, cresce il divario nelle competenze digitali tra i 27 Paesi UE. L’Italia si colloca al quartultimo posto in Europa con 10 punti sotto la media. E’ quanto emerge da un recente studio condotto dall’ISTAT in materia di digitalizzazione e capitale umano.
Le competenze digitali, in Italia come in Europa, sono associate alle condizioni socioculturali della popolazione. Nel nostro Paese, il 59% dei giovani tra i 16 e 24 anni ha competenze digitali basali. Tuttavia, nella fascia di età compresa tra i 65 e 74 anni, la percentuale cala al 19%.
Inoltre, nel nostro Paese, solo il 46% degli adulti possiede competenze digitali adeguate, il 36% ha competenze insufficienti ed il restante 8% non ha alcuna competenza digitale. Infine, le percentuali variano – e in misura significativa – da Regione a Regione.
Dati che meritano doverosa riflessione, alla luce dei massicci investimenti in atto in tutti gli ambiti della vita comune e, in modo particolare, nel sistema salute.
Giova evidenziare che le competenze digitali consentono di cogliere le opportunità offerte dalle ICT nello svolgimento delle diverse attività della vita privata, ma diventano essenziali per l’accesso al mondo del lavoro e per la riqualificazione delle persone in cerca di occupazione.
In ambito sanitario, il possesso di competenze digitali adeguate è condizione essenziale, tanto per gli erogatori dei servizi sanitari quanto per i fruitori degli stessi.
Telemedicina, FSE, intelligenza artificiale, su cui si sta investendo (e anche tanto), senza adeguate competenze digitali, non potranno fornire quel contributo di efficienza e di sostenibilità al S.S.N.
Pertanto, onde evitare che si vanifichino gli sforzi di dotare il SSN di infrastrutture che consentano di cogliere appieno le grandi opportunità che le innovazioni tecnologiche mettono a disposizione del nostro SSN, è necessario intervenire sullo sviluppo delle competenze digitali della popolazione, soprattutto in quelle fasce d’età maggiormente interessate dalle nuove modalità di erogazione dei servizi sanitari e socio-sanitari.
Se quattro italiani su cinque, nella fascia d’età compresa tra i 65 e 74 anni, non hanno competenze digitali, in assenza di interventi formativi, si rischia di vanificare gli sforzi che si stanno compiendo in Italia per dotare il sistema salute di strumenti in grado di migliorare i servizi sanitari e contenere il tasso di mortalità evitabile, attualmente pari a 19,2 decessi per 10 mila abitanti.
Antonio Salvatore Direttore del Dipartimento Salute di ANCI Campania Vicepresidente della Fondazione Triassi per il management sanitario