24 aprile -
Gentile Direttore,da molte parti si lamenta il fatto che il servizio sanitario nazionale stia perdendo posti letto ospedalieri, e questa perdita (ritenuta conseguenza di scelte economiciste) sarebbe un cattivo segnale per il Ssn e per la salute dei cittadini.
Con un
intervento pubblicato su
QS lunedì 22 aprile Claudio Maria Maffei ha discusso l’argomento proponendo alcune considerazioni (che per altro condivido).
Con il contributo che allego (
scarica il file) aggiungo un tema alle considerazioni di Maffei, tema che lui non ha trattato ma che trovo cruciale per spiegare l’andamento nel tempo dei posti letto ospedalieri: si tratta della valutazione relativa all’andamento delle dimissioni e delle giornate di degenza.
Il contributo sostiene la tesi, e la dimostra con i dati, che la riduzione dei posti letto è conseguenza del cambio di ruolo che sta interessando l’ospedale ed in particolare del minor bisogno di ricoveri in quanto molta attività sanitaria che in precedenza necessitava di ricovero ospedaliero oggi trova soluzione in altre modalità che non richiedono la degenza.
La chiusura di posti letto, che per altro interessa sia il pubblico che il privato accreditato, è necessaria conseguenza di un cambio della domanda ospedaliera.
Distinti saluti.
Carlo ZocchettiRicerche e Studi in Sanità e Salute sas (Gallarate, VA)