8 marzo -
Gentile direttore,in tutto il mondo si sono moltiplicate negli ultimi anni le prese di posizione del mondo scientifico e professionale della sanità a favore della pace e contro la guerra. L’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) e la rivista Epidemiologia&Prevenzione (E&P) hanno promosso un’analoga iniziativa in Italia con il coinvolgimento di più di 30 Associazioni scientifiche di ambito sanitario. Attraverso un lungo lavoro durato più di un anno fatto soprattutto di webinar e assemblee virtuali si è arrivati alla fine in modo partecipato a una
Dichiarazione in favore della pace.
Nella Dichiarazione si legge fra l’altro che: «Come persone e associazioni impegnate nella ricerca biomedica e nella tutela e promozione della salute, riteniamo sia nostro dovere professionale far sentire la nostra voce – pubblicamente e congiuntamente – a favore della pace, dei cessate il fuoco, della riduzione delle spese militari, del rispetto del diritto umanitario internazionale e contro la guerra e in tutte le sue forme in tutte le aree del pianeta».
Il documento è disponibile sul
sito della rivista
Epidmiologia&Prevenzione, dove è possibile firmare e consultare l’elenco di chi ha già firmato oltre che ricostruire tutto il percorso che ha portato alla Dichiarazione. La firma è aperta anche a singole operatrici e singoli operatori della sanità.
Il senso della iniziativa è quello di allargare anche in Italia il confronto sull’importanza anche dal punto di vista della sanità della promozione della pace. Siamo convinti infatti che sia compito di chi si occupa di salute descrivere gli effetti diretti e indiretti della guerra, esplorando le complesse relazioni che collegano la guerra ad altri eventi – come migrazioni, carestie e distruzione ambientale – e informando l’opinione pubblica e i decisori sulla necessità di contrastare la guerra e il militarismo con la promozione della salute e della sostenibilità. Per questo, convinti che senza pace non c’è salute, si invitano le Società Scientifiche che non lo hanno ancora fatto a firmare la Dichiarazione e a partecipare alle prossime iniziative di promozione di pace e salute.
A dare il senso del valore anche scientifico della Dichiarazione e della iniziativa che l’ha prodotta ricordiamo sia il libro “Guerra o salute. Dalle evidenze scientifiche alla promozione della pace” (Il Pensiero Scientifico Editore) dell’epidemiologo Pirous Fateh-Moghadam, rappresentante del gruppo di lavoro dell’Associazione Italiana di Epidemiologia sulla Pace, sia la recentissima pubblicazione su
Lancet di una
lettera che illustra i contenuti della Dichiarazione.
Concludiamo con la frase finale della Dichiarazione: «Le associazioni firmatarie di questa Dichiarazione si impegnano a proseguire nel lavoro su questi temi e in questi ambiti, in adempienza dei propri doveri etici e deontologici».
Carla Ancona, Presidente dell’Associazione Italiana di EpidemiologiaFrancesco Forastiere, Direttore scientifico di Epidemiologia&Prevenzione