25 gennaio -
Gentile Direttore,stiamo assistendo alla morte, o meglio all’eutanasia, della medicina generale e della medicina territoriale in genere: inesorabilmente e progressivamente ne assistiamo al declino inarrestabile.
La causa di tutto ciò sta nel fatto che la volontà è certamente quella di farla morire lentamente e in maniera non apparentemente visibile, per far crescere invece le aziende private, che naturalmente sono più organizzate e con liste di attesa brevi.
Ma se manca la volontà di invertire la rotta, certamente la medicina del territorio ha pochi decenni di vita. Il tentativo di inversione è solo teorico e non tiene conto dell’ evidenti e necessarie ristrutturazioni contrattuali di tutti gli attori.
Nella medicina generale, per esempio, si assiste al progressivo calo di scelta professionale, che non è dovuto solo al numero chiuso, instaurato da decenni nelle facoltà di medicina, ma semplicemente nessuno vuole scegliere la medicina generale, in quanto poco attrattiva, senza tutele, senza ferie, senza scatti di carriera, senza infortunio sul lavoro, senza TFR e con un sistema complicato di indennità per malattia. Tutto ciò di cui necessitiamo durante l’attività lavorativa va pagata (sostituti, locali, utenze, ecc).
Fino a quando non si sceglierà di promuovere, sburocratizzare, indennizzare e tutelare la medicina del territorio in modo adeguato, le scelte caleranno inesorabilmente ed il territorio sguarnito non potrà far altro che scegliere il privato.
La verità è che la figura del medico di famiglia è ibrida. Siamo convenzionati con il SSN: non siamo dipendenti e purtroppo senza tutele. Siamo tenuti ai compiti in ACN (Accordo Collettivo Nazionale) ed AIR (Accordo Integrativo Regionale), in quanto medici convenzionati con il SSN e ci sono stati e ci piovono quotidianamente nuove incombenze burocratiche (Piani terapeutici per farmaci ad alto costo, prescrizioni indotte da medici specialisti che omettono le proprie prescrizioni su ricettario SSN oppure online e redigono relazioni cartacee spesso illeggibili, prescrizioni presidi). Tutte queste incombenze non sono dovute e non sono prescritte nella nostra convenzione, ma piano piano sono rientrate nella routine quotidiana e fatte a costo zero per il SSN. Naturalmente la volontà di alzare il tiro sempre di più è naturale…ma fino a quando resisteremo prima di abbandonare in massa? Viviamo e lavoriamo sotto continuo ricatto: da parte dei pazienti, che pretendono tutto e subito e da parte dell’ASP, che pretende appropriatezza e burocrazia gratuita.
Ma in una ASP siciliana, di recente si è assistito ad una pretesa inimmaginabile, nemmeno con la più fervida fantasia. E’ pervenuto sia ai medici di medicina generale, che agli specialisti ambulatoriali convenzionati interni e agli specialisti ambulatoriali di tutti i presidi ospedalieri, un ordine di servizio inaccettabile da tutti i punti di vista. Tutti i medici sopra elencati dovrebbero, secondo quanto disposto, inserire in apposita piattaforma tutti i presìdi prescritti e/o rinnovati!
Naturalmente non si tiene conto del fatto che il rapporto di lavoro non è di dipendenza, che spesso le visite sono domiciliari (specie per gli specialisti ambulatoriali), che non siamo tenuti a farlo in quanto non è un atto medico, ma strettamente amministrativo, che spesso non abbiamo personale di studio e che non è nella nostra convenzione.
Per ottemperare a questo “ordine di servizio”, è previsto un webinar e richiesta di credenziali….
Ancora una volta si cerca di scaricare un compito non dovuto a dei medici che non sono tenuti per contratto a sottostare ad alcun ordine di servizio: qualsiasi compito medico deve essere discusso, approvato e contrattualizzato in apposito tavolo negoziale. I compiti amministrativi sono inaccettabili nemmeno su base volontaria.
il Sindacato Medici Italiani, nell’esplicitare la condizione attuale dei medici e nel rifiutare imposizioni incongrue, coglie l’occasione per ribadire che se non si riconsegna dignità alla figura del medico di medicina generale, restituendogli la clinica e togliendo tutti gli atti non dovuti, sparirà dal SSN. I pretesi compiti assegnati potranno essere ottemperati da personale amministrativo, che obbedisce alle leggi di mercato e ai fondi a disposizione, mentre i cittadini perderanno inevitabilmente la figura del medico che conosce la loro storia clinica, e che è capace di integrare e sintetizzare tutti gli atti medici, avendo la possibilità di vedere l’individuo nella sua interezza e non parti del suo corpo. Eutanasia del SSN: intento progettuale o casualità? Ciascuno si dia la risposta.
Tiziana AlescioSegretario Regionale Sindacato Medici Italiani (SMI) Sicilia