22 novembre -
Gentile Direttore,la contatto come presidente di Federspev (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati E Vedove) in merito al decreto anziani previsto dal Pnrr; un decreto che, fra l'altro, dovrebbe introdurre, in via sperimentale, una sorta di assegno unico universale per gli over 70, in sostituzione dell'indennità di accompagnamento.
Sono previsti 2,7 miliardi da utilizzare specificamente per le persone non autosufficienti nelle cure domiciliari, considerando la casa come il luogo ideale per la cura, il che appesantirà ulteriormente i caregivers in quanto manca il personale sanitario a loro supporto e le famiglie sono già in affanno per la crisi economica e del lavoro.
Inoltre le residenze sanitarie assistite (RSA) sono certamente una parte importante della rete assistenziale, ma la casa va valutata di più, in quanto è sempre meglio far rimanere gli anziani nei loro spazi abitativi eppure si salassa la casa; i servizi devono ruotarle intorno, a partire dal ruolo del medico di famiglia il cui stato giuridico va modificato radicalmente, mentre questo governo li sta facendo sparire dal territorio inaugurando case di comunità senza medici al loro interno e con infermieri presi “ a prestito” dagli ospedali.
Come Federspev abbiamo denunciato più volte questa NON CURA nei confronti degli over 65 che sono il vero welfare dell’Italia (mantengono e aiutano con le loro pensioni figli e nipoti) e che vengono vessati con tasse continue (la pensione di reversibilità è un furto per come è stata tagliata) e ai quali viene negata una assistenza dignitosa.
Le case e gli ospedali di comunità dovranno svolgere una funzione importante per evitare di intasare i reparti ospedalieri per acuti, peraltro per gli anziani non salutari. Eppure il governo non utilizza il Mes sanitario e non potenzia fondi a sanità; ricordiamo che la sanità è un investimento, non è una spesa.
Prof. Michele PoerioPresidente di FEDERSPEV