13 ottobre -
Gentile Direttore,“Ci vuole il coraggio del cambiamento, il coraggio di un sistema che non si basi in maniera esclusiva sulla dicotomia inadeguatezza-sanzione e/o sull’inasprimento delle stesse, ma che dia centralità ad efficaci ed efficienti azioni di Prevenzione Primaria che coinvolgano tutti i portatori d’interesse, verso l’obiettivo comune di tutelare la salubrità degli ambienti di lavoro ovvero la Salute e la sicurezza dei lavoratori (…)”. Questo il messaggio formulato dalla Commissione di Albo nazionale dei Tecnici della Prevenzione, contenuto nel Documento di posizionamento “Lavorare in sicurezza in garanzia di Salute. La Prevenzione è la soluzione”, presentato nel giorno di apertura del 3° Congresso nazionale tenutosi a Rimini lo scorso 29 e 30 settembre.
Dunque una prima buona notizia è apprendere che tale documento di posizionamento verrà condiviso tra tutti i portatori d’interesse affinché chiunque, condividendo il medesimo impegno, lo possa sottoscrivere attivandosi, nel proprio ambito di competenza, a garantire il diritto di tutti ad un luogo di lavoro salubre e sicuro.
Il Congresso nazionale ha contribuito, mediante diverse sessioni tematiche, a riunire oltre 2.000 partecipanti afferenti agli Ordini TSRM e PSTRP d’Italia, tra professionisti della salute, funzionari e dirigenti, sia del settore pubblico che privato.
Ampio spazio è stato dato alla “cultura partecipativa”, avvicinato a quello della Prevenzione, della Proattività e della Prossimità - intesa come prossimità sia fisica che emozionale da parte dei professionisti sanitari tutti, con uno specifico richiamo dei professionisti sanitari all’interazione multidisciplinare, affermando che “la partenza è data ma l’arrivo deve essere un arrivo condiviso”.
Meno buona è invece la notizia appresa nella sessione mattutina del 30, in cui, nell’ottica della partecipazione, qualcosa è sfuggito di mano, e si sono mischiate e confuse le varie competenze specifiche dei singoli professionisti sanitari, ed è così che tutti i Tecnici della prevenzione presenti in plenaria si sono trovati ad ascoltare l’intervento della componente del Comitato centrale FNFC, la quale candidamente ha esposto il ruolo del fisico e del chimico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, elencando una serie di linee di attività che, in ambito del SSN, sono esercitate dal Tecnico della prevenzione in piena autonomia.
Nell’imbarazzo della platea la riflessione è sorta spontanea: si prende atto che i profili sono statici e si ravvisa il bisogno di un rinnovamento degli stessi, anche in un’ottica di recuperare l’attrattività nei confronti dei giovanissimi che devono scegliere un indirizzo universitario, e si apprende che si deve avviare un dialogo politico per avere una valorizzazione economica che dia dignità alla professionalità, ma allo stesso tempo si prende atto che il tema dell’esclusività per i Tecnici della prevenzione, in virtù del ruolo unico che rivestono nell’ambito della nostra Sanità pubblica, non è più rimandabile.
Martina CiardielloDirigente Area Professioni Sanitarie-Tecnico della Prevenzione Asl Roma 3