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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Lettere al Direttore

Etica, dati, giustizia sociale e infermieri indiani

di Walter De Caro
25 settembre -

Gentile direttore,
nel mese di giugno e di nuovo negli scorsi giorni, sono state riportate da Quotidiano Sanità – dichiarazioni del Ministro della Sanità Prof. Schillaci, circa il reclutamento di “migliaia” di infermieri dall’India volte a supplire la carenza infermieristica.

Nell’intervallo di questi mesi, nei giorni scorsi, ci sono state le selezioni per infermieristica i cui dati hanno confermato la scelta: Investire sulla formazione dei medici e disinvestire sulla formazione infermieristica.

Dal 2012 al 2023 i posti disponibili per Infermieristica sono passati “solo” da 16.387 a 20.134. Quelli per i Corsi di Medicina sono passati invece da 10.173 a 19.544 - praticamente raddoppiati - pur in assenza di dati che possano suffragarne la necessità rispetto a quello che doveva avvenire per gli infermieri.

Nessun incentivo alla formazione infermieristica - dei tanti già in precedenza proposti da molte organizzazioni, tra cui la CNAI, per incrementare il numero di posti per le lauree triennale in Infermieristica e per incentivare gli studenti attraverso agevolazioni e borse di studio.

A questo punto, un breve approfondimento sull’infermieristica in India appare necessario. Il primo fattore è legato alla presenza di infermieri in India: sono solo 1.7/10000 ab. rispetto ai 6.1 in Italia, agli 8.5 ed agli oltre 15 della Svizzera. Un numero talmente insufficiente in un Paese già cannibalizzato dal reclutamento dei paesi di lingua inglese (come India) pone doveroso in chi scrive – in una visione globale – una riflessione etica e di giustizia sociale.

Il reclutamento verso le nazioni Europee e del Medio Oriente non contribuisce di certo a far diminuire questa carenza.

Dai dati di un report locale, negli ultimi anni posti pandemici gli infermieri trasferiti nel Regno Unito sono 24.000 (circa 50.000 in totale in servizio), gli Stati Uniti 16.000, l’Australia 12.000, il Canada 5.000 e i Paesi del Golfo 20.000. Della questione migrazione infermieristica si parlerà anche in un webinar di WHO europe – EFNNMA - EFN nei prossimi giorni.

In India, gli stipendi sono molto bassi (circa 300,00 euro come salario base) e le opportunità di lavoro in paesi come Arabia Saudita, Stati Uniti, Canada, Regno Unito e ora anche Germania ed italia (con diverse difficoltà linguistiche) sono molto appetibili.

Il Report ICN Recover to Rebuilt del 2023 ha indicato anche una carenza di circa 1.4 milioni di infermieri nel prossimo decennio in India. Su tale base, allo stesso tempo, nonostante la crescita esponenziale del settore della formazione infermieristica che ha portato a un “netto aumento” della produzione interna di infermieri, questi sono destinati però solo all’esportazione. Nel 2000, in India c'erano solo 30 istituti di formazione, nel 2022 erano 2.241 e ora risultano aperte ulteriori istituti privati volti formare per l’esportazione. Questi numeri dovrebbero far riflettere proprio per l’enormità di nuovi Istituti privati di formazione creati e sui controlli necessari.

Sono da rigettare immediatamente al mittente, invece le anomale proposte volte a trasferire competenze infermieristiche – indiscriminatamente - a chi infermiere non è o creare posizioni specialistiche senza abilitazione aggiuntiva.

Non si può rischiare, senza una congrua fase sperimentale, l’inserimento nella filiera infermieristica, di Operatori di supporto, ridenominati ad esempio - Nurse Assistant dall’Ente regolatore della professione, facendo di fatto sparire solo sulla carta la carenza infermieristica, con grave pericolo per i cittadini e per la professione infermieristica.

Tale proposta, non si risolverebbe nemmeno la tematica “demansionamento” che tanto disagio e disamore tra organizzazioni e professionisti ha creato e sta creando, dovuta anche a interpretazioni forzate e sconnesse tra realtà diverse e su cui appare impellente agire.

Non si può che richiamarsi al Presidente del Consiglio, ai Ministri competenti (Università e Salute) e a tutte le Istituzioni nazionali e regionali per un cambio di passo rispetto alla questione infermieristica, per dare davvero salute ai cittadini.

Le Associazioni/Società infermieristiche e le altre organizzazioni sono pronte a generosamente collaborare per migliorare la salute attraverso l’assistenza infermieristica.

Walter De Caro
Presidente Nazionale CNAI
Executive Board EFNNMA

25 settembre 2023
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