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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Lettere al Direttore

Gli osteopati dopo la sentenza del Tar

di Luigi Ciullo
25 luglio -

Gentile direttore,
la sentenza del T.A.R. del Lazio, respingendo il ricorso dei fisioterapisti contro il Decreto del 2021 sul profilo sanitario degli osteopati, ribadisce nelle motivazioni la distanza culturale e assistenziale tra osteopatia e professione fisioterapica.

Ne dovrebbe conseguire che:

Il prossimo Decreto sul corso universitario in Osteopatia potrà tener conto di quanto ribadito nella definizione delle due diverse competenze sanitarie, evitando inopportune omologazioni in ambito formativo tra corsi in osteopatia e corsi in fisioterapia. Al riguardo, l’acquisizione di ogni evidenza giustifica il tempo necessario per il perfezionamento della nuova decretazione a garanzia dell’autonomia pedagogica e quindi professionale per tutti gli osteopati italiani adeguatamente qualificati;

L’ultimo Decreto che seguirà ai sensi della legge 3/2018 art. 7 consentirà, infine, l’istituzione di un Albo professionale degli osteopati a cui dovranno iscriversi gli aventi i requisiti legali di competenza. I pazienti, finalmente, potranno così rivolgersi ai professionisti che svolgano esclusivamente tale professione in termini di sicurezza e qualità, ovvero riscontrare dalla stessa fattura detraibile e in esenzione IVA. L’Associazione tecnico-scientifica ADOE è ad oggi la sola rappresentanza che si sia battuta e si batta contro la violazione del principio di neutralità fiscale discriminante ancora oggi gli osteopati italiani che non dispongano di seconda laurea in differente professione sanitaria.

La stessa Associazione ha formalizzato al Governo i riferimenti scientifici e giuridico-tributari allo scopo di addivenire a decretazioni eque ed efficaci in termini sostenibili e in tempi adeguati, malgrado il ritardo ad oggi accumulato rispetto alle previsioni del 2018.

Luigi Ciullo
Presidente ADOE

25 luglio 2023
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