5 aprile -
Gentile Direttore,accogliamo (come immagino tutta la classe medica) con estrema soddisfazione le recenti dichiarazioni del Ministro Schillaci che ha finalmente palesato un'apertura nei confronti della depenalizzazione dell'atto medico, tema - tra le altre cose - sollevato anche da me non molto tempo fa,
proprio sulle pagine di questo quotidiano.
Il Ministro, in una sua recente intervista, ha chiaramente espresso la necessità di valutare un sistema di depenalizzazione dell'atto medico (con esclusione ovviamente del Dolo), al fine di arginare il fenomeno dell'eccesso prescrittivo (spesso inappropriato) che affonda le sue radici in certa medicina difensiva, alimentata da una vera e propria paura da parte dei medici di eventuali ripercussioni legali, soprattutto penali.
Un atto di coraggio che di questi tempi, considerate anche le oggettive difficoltà nel reperire adeguate risorse economiche al fine di migliorare la qualità di lavoro degli Operatori Sanitari, rappresenta una vera e propria manna che potrebbe restituire un po' di serenità a una categoria professionale che, con immensi sacrifici, sta tentando di non far naufragare uno dei fiori all'occhiello della nostra Italia; quel Sistema Sanitario Nazionale che per decenni ci è stato invidiato da tutto il mondo, specie oltreoceano.
Attualmente, in ambito sanitario, nel nostro paese, si contano centinaia di migliaia di cause l’anno che vanno a “ingolfare” le stanze della Magistratura e di cui oltre il 90% si concludono con un nulla di fatto.
Come noto, oggi, l'errore medico, oltre che in Italia, può essere sanzionato penalmente soltanto in Polonia e Messico; pertanto, modelli virtuosi a cui ispirarsi ce ne sono tanti, basta soltanto volerli trovare e emulare, abbattendo tutti quei muri (spesso legati a ragioni economiche e rispondenti a logiche lobbiste) che negli anni addietro hanno contribuito a rallentare o bloccare tale percorso.
Un intervento richiesto da più parti e che attualmente risulta essere condizione imprescindibile per restituire a tutti i Medici quella necessaria serenità lavorativa da cui, ovviamente, scaturisce quell’altrettanto necessaria “Sicurezza delle Cure” che tutti i Cittadini si attendono quando vedono vacillare il loro bene più prezioso e divengono Pazienti.
Zairo FerranteSegretario Regionale FASSID-SNR Emilia-Romagna