Lettere al Direttore
I suicidi nei giovani Lgbti
di Manlio ConvertiGentile direttore,
rispetto all'analisi dei dati del Bambino Gesù sul rischio suicidario tra Minori è gravissimo che siano stati trattati come se fossero solo M o F o solo bianchi, ignorando tutte le componenti intersezionali. Di queste la più importante è la componente LGBTI che è secondo gli studi internazionali (e mai italiani) quella a maggior rischio suicidio proprio in adolescenza.
Vi proponiamo una disamina referenziata rivolta ai professionisti della Pediatria, Salute Mentale, NPI e della Scuola, ma volendo anche a chi lavori come Medico di Base o in Ginecologia e Ostetricia dove si formano i futuri genitori. Sono soprattutto i genitori che dovrebbero sapere accogliere i propri figli LGBTI, nonostante le violenze perpetrate anche in campagna elettorale contro un cartone animato colpevole di mostrare una normale famiglia con due madri.
In Italia occorrono invece strumenti epidemiologici nuovi, come la Anagrafica Inclusiva LGBTI, (Sex & Gender Orienteering) che noi vi alleghiamo insieme alla Tabella 3 di uno dei lavori scientifici che rappresenta alcuni strumenti utilissimi per ridurre i danni fatti anche dall'esclusione totale da parte degli studi scientifici in Italia. Sono due strumenti semplici ed intuitivi che speriamo siano accolti dal SSN e dalle società scientifiche di Infermieri, Medici e Psicologi.
Disamina del rischio suicidio nei minori lgbti e strumenti di prevenzione efficaci
Il rischio di suicidio è più alto in adolescenza tra le persone LGBTI in particolare Transgender o Bisessuali: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9177208/; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8922902/
La maggiore associazione tra comportamenti suicidari e stigma secondo diversi studi è mediata dalla depressione, dalla percezione di peso emotivo insopportabile o di intrappolamento socio-familiare: https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/00302228221087504?url_ver=Z39.88; 2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%20%200pubmed; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8810492/
Anche i comportamenti autolesionisti non suicidari sono più alti nelle minoranze sessuali, soprattutto se non c’è supporto e visibilità (Coming Out) o se ci si nasconde o se c’è una bassa auto-stima o una depressione, come rivelato anche da studi cinesi: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9243928/ o in questo di Singapore che inizia anche a fornire strumenti efficaci di prevenzione (Vedere Tabella 3): https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8252908/
Il bullismo ed il rifiuto da parte dei familiari sono la causa iniziale dell’esperienza del senso di intrappolamento negli adolescenti LGBTI, cui seguono isolamento ed espulsione socio-familiare. E' a questo che i comportamenti suicidari finiscono per fornire una risposta paradossale: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0277953622001666?via%3Dihub
Negli adolescenti Transgender l’uso di Ormoni (Triptorelina o Estrogeni, più raramente Testosterone), riduce in modo significativo i sintomi della depressione ed il rischio suicidario, a differenza di qualunque altro strumento che invece contrasti il loro desiderio di auto-affermazione. Quando infatti i minori non ricevono la terapia, pur desiderandola, i sintomi di depressione e rischio suicidario si moltiplicano: https://www.jahonline.org/article/S1054-139X(21)00568-1/fulltext
Al contrario i tentativi di terapia riparativa (anche in questo studio della Colombia) causano solo il moltiplicarsi del rischio suicidario in tutti gli adolescenti LGBTI: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8573797/
Nonostante il maggior rischio iniziale, programmi specifici possono efficacemente ridurre il rischio suicidario: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9378663/
Sono ad esempio Fattori Protettivi quelli che si concentrano sulla promozione dell'autostima e del benessere emotivo di minori prepuberi ed adolescenti LGBTI attraverso il miglioramento delle relazioni familiari. Una migliore comprensione della famiglia e una maggiore connessione scolastica con tutoraggio anche degli insegnanti sono gli obiettivi da raggiungere.
Ciò potrebbe essere realizzato al meglio con un approccio multimodale, ecologico, olistico e sociale che incorpori famiglie e scuole in programmi di consulenza e di comunità che servano anche più famiglie con minoranze sessuali (incluso quelle con genitori LGBTI) per prevenire disparità di salute attuali o future, https://www.jahonline.org/article/S1054-139X(21)00496-1/fulltext
Qui si trova un ulteriore dettaglio per genitori di minori transgender: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9319694/
Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps