Lettere al Direttore
Grazie Dottor Panti
di Calogero SpadaGentile Direttore,
vorrei dire un sentito “grazie” al Dott. Panti, che ha reso autorevole voce a tanti … me incluso. Ricordando una espressione di un anno fa del dott. Anelli (FNOMCeO) nel merito dei vaccini: «Un medico che non crede ai vaccini è come un ingegnere che non crede alla matematica. Come si fa?» , con cui si risolve presto e bene la questione dei medici (ma anche dei non medici) non vaccinati, alla fine non si può tirare avanti con disquisizioni di carattere puramente astratto, che non propongono altro se non l’iterazione fine a sé stessa di un infinito ed inconcludente battibecco.
Inoltre nel caso della pandemia certe incertezze si sono fatte sempre meno pesanti, lasciando sempre più spazio a delle “evidenze” – concetto recentemente molto usato, forse anche abusato in medicina – che mettono in grado, se non di chiudere davvero la domanda, almeno di circoscrivere sempre meglio le nebbie di una incertezza che spesso più che da una risolvibile ignoranza sono veicolate da un irrisolvibile ideologismo.
Fatto è che i vaccinati con «farmaci la cui capacità di impedire il contagio» è ancora arbitrariamente ritenuta «non testata dalle ditte produttrici», non sono apocalitticamente deceduti in massa, come più di qualcuno – ora latitante – instancabilmente sostenesse ogni dove.
Fatto è che la pandemia – malgrado le varianti e per merito di continui “aggiustamenti di tiro” (giammai «al di fuori di ogni protocollo previsto») di un sistema mondo che via via si adegua al “nemico” – stia comunque indietreggiando; e pure non vogliamo dare colpe a chi tutt’oggi non si stia schierando con coloro che fino a questo punto, grazie anche ad un tanto deferente quanto lodevole civico affidamento, non hanno ricevuto in consegna dalla storia alcun torto, o a chi (ora nuovamente in lock-down) probabilmente giocando a fare Dio ha forse – e dico forse – cagionato questa che di fatto è ancora una «drammatica situazione» cui l’umanità avrebbe potuto fare molto volentieri a meno.
Non sono questi FATTI forse “soddisfacenti”? Allora trattasi di ideologia sorda e cieca a qualsiasi evidenza, o che qualsiasi evidenza voglia sconfessare a priori. Tutto ciò è estraneo sia alla professione portatrice della «ricerca scientifica più avanzata» o della «scienza impareggiabile» (che in realtà, stante la definizione di filosofia cui sopra – senza che il Prof. Cavicchi me ne voglia – per il semplice avanzamento delle conoscenze non potrà mai essere “senza pari”), sia a qualsiasi mente davvero illuminata, non èlitaria e non resistente ad un “ordinario cambiamento” che in assenza di qualsivoglia pretestata «attività surrogatoria» necessariamente investirà non soltanto la medicina e la sanità, ma ogni attività umana.
Se ci deve essere un processo di «armonizzazione», questo non può non essere basato su esiti razionali che nel caso per fortuna non sono stati realizzati esclusivamente con il distanziamento sociale e le mascherine, che restano metodi di assai limitata efficacia da medioevo, ossia quando imperavano ancora ignoranza e superstizione; elementi che da sempre – giusto caso – hanno ostacolato e giammai favorito il progresso culturale mediato dalla scienza.
Se ci deve essere una «capacità di rileggere», la stessa deve essere istruita alla luce delle conoscenze successive che questa pandemia ha portato e non esercitata con l’arroccarsi su posizioni (ad es. antivaccinismo) già opinabili precedentemente alla stessa.
L’ «elaborare un orizzonte interpretativo nuovo, capace di valorizzare tutte le posizioni in gioco in maniera giusta» sta nella capacità di crescere e di realizzare nuove riflessioni, sulla base della nuova esperienza e non di asserragliarsi su inamovibili persuasioni e credenze forse anche errate, che non lasciano spazio al progresso culturale, che è l’unico elemento che ha la capacità «di ridare armonia e salute al corpo sociale» (e non solo in particolare al mondo medico).
Solo così facendo – ed assumendo un valore solo relativamente “impareggiabile” della scienza – si potrà risolvere la «drammatica situazione attuale».
Grazie Dottore.
Dott. Calogero Spada
TSRM – Dottore Magistrale