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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lettere al Direttore

Ministro Speranza, comunque grazie

di Claudio Maria Maffei
22 luglio -

Gentile Direttore,
credo (e spero) che di lettere così ne stiano arrivando tante. Con il Governo ormai caduto avremo un nuovo Ministro della Salute e difficilmente sarà di nuovo Roberto Speranza. Il suo ruolo di Ministro Speranza l’ha svolto in un periodo difficilissimo con una pandemia durata anni, e non ancora finita, e un compito sfidante come la gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con annessa ridefinizione dei modelli organizzativi della sanità territoriale (il DM 77).

Io credo che in questo contesto il Ministro Speranza abbia fatto abbastanza bene la sua parte, con molti limiti che sono da attribuire in larga misura all’apparato di cui si è avvalso e di cui disponeva.

Spero ci sia la possibilità e la volontà di entrare nel merito degli aspetti da modificare dei suoi provvedimenti più importanti (a partire dal DM 77) perché - parere mio - quello di cui non c’è proprio bisogno sono quelle ipersemplificazioni che piacciono molto perché “acchiappa consensi” in cui tutto è sbagliato e tutto è da rifare.

Un esempio che mi è familiare di ipersemplificazione acchiappa consensi è quello dell’Ospedale minimo che sarebbe imposto dal DM 70 e che spingerebbe al rafforzamento della ospedalità privata. Un altro è quello che vede nel PNRR e nel DM 77 un incentivo programmatico alla privatizzazione della assistenza sanitaria di base. In entrambi i casi si attribuisce al  Ministro Speranza una responsabilità che data la sua estrazione politica è la peggiore possibile: demolire il Servizio Sanitario Nazionale a favore di un sistema fortemente sbilanciato a favore del privato.

Io personalmente (per quel che conta) ritengo che il rischio anzi la realtà del progressivo aumento della quota di sanità data in gestione al privato sia un problema. Non penso invece che la responsabilità di questo fenomeno sia solo politica e non penso soprattutto che la responsabilità prevalente sia di Speranza oggi e della Bindi prima.

In ogni caso bilanci e interventi correttivi richiedono tempi e sedi diverse da questa rubrica. Per cui per oggi qui mi limito ad un apprezzamento con tante riserve dell’operato del Ministro Speranza e a un apprezzamento senza riserve del suo stile sobrio, insolito di questi tempi e per questo da me particolarmente apprezzato.

Claudio Maria Maffei

 

22 luglio 2022
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