Lettere al Direttore
Anaao. Se la prima sfida è ricucire le divisioni interne
di Pietro DattoloGentile direttore,
l'ultimo Congresso nazionale dell’Anaao Assomed, il più grande sindacato della dirigenza medica e sanitaria, ha portato alla luce una divisione interna. La lista vincente ha ottenuto il 57% dei voti. I mesi che hanno condotto verso l'elezione sono stati accompagnati da contrapposizioni e controversie interne.
La Sanità italiana oggi attraversa un momento estremamente delicato, con numerose questioni che sono sufficienti accennare per ricordarne l'importanza: la pandemia, la legge di Bilancio, il sistema dell'Emergenza-Urgenza, carenze di organici, la gestione delle risorse del Pnrr. Giusto per citarne alcune. In questo quadro si comprende immediatamente l'importanza di ritrovare un valore fondamentale, che oggi appare smarrito: la coesione.
Al Dottor Pierino Di Sileverio, nuovo Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed per il quadriennio 2022-2026, vanno prima di tutto le congratulazioni per la nomina e i migliori auguri. Lo aspetta un ruolo non semplice per il contesto storico in cui si troverà ad operare, ma la fiducia non può venire meno e sarà un caposaldo dei prossimi anni. Siamo felici del rinnovamento all'interno del sindacato, un passaggio che da tempo ci auguravamo. A pochi giorni dall'elezione, sorprende forse che ad esultare, per la nomina di questa generazione più giovane, sia anche chi aveva proposto candidati ormai in pensione da tempo.
Il nuovo Segretario Nazionale avrà il compito complesso di tenere unite le due anime che si sono definite nel sindacato, al fine di formulare un'unica identità. Compatta, progressista, convinta. La scissione interna a cui abbiamo assistito in occasione delle elezioni di Napoli dovrà essere necessariamente ricomposta e ricucita. Esiste un'opposizione di cui il neo Segretario, confidiamo, abbia il desiderio di tenere in sincera considerazione, per consentire una politica a più voci, adeguata e coerente con i tempi attuali. Una politica che nel suo complesso sarà mirata a tutelare e rafforzare i diritti di medici e dirigenti sanitari.
Tante le sfide che riteniamo essenziali nel prossimo futuro dell’Anaao. Da un punto di vista interno, sarà determinante favorire la partecipazione attiva dei quadri e degli iscritti alle scelte e alla vita sindacale, attraverso anche una presenza reale sul territorio che ascolti i bisogni e sia un riferimento per accogliere nuove proposte.
L'Anaao è al servizio dei suoi iscritti: questo è importante che sia un altro cardine nella ripartenza dell'organismo. Creiamo poi dipartimenti ed apparati al servizio degli iscritti e snelliamo un impianto burocratico ormai inadeguato. Dobbiamo avere, nessuno escluso, l'ambizione di un sindacato moderno e in grado al tempo stesso di rivendicare il suo ruolo costituzionale nei processi di organizzazione del lavoro, nel confronto con le altre istituzioni, nella definizione di contratti. Il sindacato e gli ordini devono difendere la professione nel suo complesso; in particolare il sindacato deve entrare meglio e di più nella logica di una contrattualistica che tuteli le donne.
Solo così possiamo ambire a proporre una politica sanitaria capace di rispondere prima di tutto alla crisi del sistema pubblico. Ci sono discussioni che non possono essere più rimandate. A cominciare dal valore delle risorse umane, così indispensabili eppure date troppo per scontate dalla politica, senza una implementazione di personale che - gli ultimi anni lo hanno dimostrato - si rende sempre più necessaria per rispondere ai fabbisogni della popolazione.
La nostra Associazione può e deve acquisire voce nel dibattito sul numero di posti letto, sui tempi eccessivi delle liste di attesa che spingono i cittadini verso l'offerta privata, sul problema dei Pronto Soccorso. Bisogna, con pazienza ma determinazione, lavorare per contrastare la frantumazione del Servizio Sanitario Nazionale. Il sistema pubblico necessita di equilibrio economico e di personale per continuare, come necessario che sia, ad essere un faro permanente sul territorio.
Crediamo inoltre che nei prossimi anni il rapporto con l'Università possa fare la differenza per gettare le basi di un futuro ancora più lungo. Occorre limitare l’invadenza accademica e, tra gli altri interventi, programmare stabilmente un numero adeguato di borse di studio di specializzazione per la dirigenza medica e sanitaria. Molteplici aspetti attendono aggiornamenti in linea con i problemi del nostro tempo. A cominciare dall'effettiva integrazione, a livello professionale, normativo e contrattuale, di tutte le strutture finanziate dal Fondo sanitario nazionale: la Medicina Generale, i Pediatria di libera scelta, la Guardia Medica, il 118 e l'Ospedale.
E in parallelo la questione giuridica, rafforzando la tutela legale del medico e del dipendente pubblico già in sede di contratto. La responsabile civile è in capo all’amministrazione. Potremmo poi citare la questione dell'età pensionabile, la sicurezza, la formazione, la necessaria revisione dei redditi per rendere più attrattivi soprattutto determinati percorsi professionali. E poi quel proposito che speriamo diventi un traguardo da raggiungere: il miglioramento della qualità di vita dei professionisti. Con un corretto bilanciamento delle ore lavorative nella settimana, per ridurre il sovraccarico psicofisico e, di riflessione, continuare a garantire quell'assistenza medica di qualità per cui tutti noi ci battiamo ogni giorno.
Avevamo la possibilità di fare tutto ciò eleggendo una donna di qualità a segretario nazionale. E' andata diversamente, ma il nuovo segretario – giovane e capace – ha tutta la legittimità e le competenze per svolgere al meglio il suo incarico. Da parte mia e da parte nostra, non mancheranno consigli e supporto. Per il bene del sindacato e della nostra difficile e bella professione.
Pietro Dattolo
Consigliere Nazionale Anaao-Assomed